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lunedì 24 giugno 2013

"LA TERRA DI CELESTINO"IN TANTI AL CONVEGNO SULL'EREMITA DEL MORRONE

 SULMONA - Si è svolto ieri  presso lo Chalet di S.Onofrio in concomitanza con le iniziative per le celebrazioni del Giubileo Celestiniano connesso al 700° della canonizzazione, la "La Terra di Celestino",  un'occasione di incontro e ragionamenti sulle opportunità che l'eredità di Celestino ci offre, che ha coinvolto operatori, esperti e istituzioni.Questo partendo dall'assunto che la congregazione celestina, nata come costola dell'ordine benedettino, diede impulso alla rinascita dell'agricoltura dopo il buio medievale, con la conseguenza che nel corso della vita di Pietro da Morrone i possedimenti agricoli e le produzioni gestite dalla sua organizzazione si estesero dall'Abruzzo fino al tavoliere delle Puglie, comportando un scambio di produzioni e tradizioni che influirono profondamente, nel tempo, su quelle che oggi conosciamo.
Alla tavola

il taglio del nastro
rotonda che si è svolta nel piazzale dello chalet, hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente della Provincia Antonio Del Corvo, la Vice-presidente Antonella Di Nino, il Sindaco di Sulmona Peppino Ranalli, Anna Colangelo - Soprintendenza PSAE, lo storico Ezio Mattiocco, il giornalista-storico Fabio Maiorano e Giulio Mastrogiuseppe presidente dell'Associaione Celestiniana di Sulmona , che ha moderato il dibattito.Presenti anche il Sindaco di Corfinio Massimo Colangelo, in rappresentanza dell'Associazione "Terre dei Peligni", la presidente della DMC locale Anna Berghella, il vice sindaco Luciano Marinucci, il presidente della Comunità Montana Peligna Antonio Carrara, il consigliere Provinciale Fernando Caparso, assessori e consiglieri comunali di Sulmona."Sono ben 14 le rivendicazioni  relative alla nascita di Celestino V, ma su 96 anni di vita, 62 li ha vissuti a Sulmona"ha ricordato Maiorano."E' evidente che Celestino V è figlio del luogo in cui lui ha voluto stare per scelta e appartiene intimamente a questi luoghi"ha aggiunto Maiorano."Probabilmente l'eremita del Morrone aveva delle radici peligne e ha voluto vivere gran parte della sua esistenza nella terra dei suoi avi.Questa ipotesi è frutto di un ragionamento logico e non di campanilismo"ha spiegato Maiorano.La Colangelo ha

messo in evidenza le problematiche relative alla sede dell'Abbazia Celestiniana di Santo Spirito e alla difficoltà di trovare una destinazione d'uso ottimale della struttura.La Colangelo vorrebbe  creare al suo interno un distretto culturale, con percorsi di visita e iniziative che coinvolgano anche l'eremo e l'ex campo di concentramento di Fonte D'Amore."Il nostro territorio ha delle potenzialità enormi che non vanno sprecate"ha affermato la Colangelo."Il nostro presidente della Provincia Del Corvo pur essendo marsicano, non è campanilista "ha affermato Antonella Di Nino."La riapertura dell'eremo ne è la prova"ha aggiunto la vice presidente della provincia dell'Aquila."Stiamo ponendo le basi  e questo rappresenta un punto di partenza"ha spiegato la Di Nino."Ci siamo impegnati seguendo delle procedure di carattere amministrativo collaborando fattivamente con l'Associazione Celestiniana e questo di oggi, con la riapertura dell'eremo, rappresenta un momento di grande soddisfazione".Per il presidente della provincia Del Corvo bisogna continuare l'opera facendo un accordo di
programma con il nuovo sindaco di Sulmona Peppino Ranalli, sfruttando le varie risorse economiche a disposizione, dalla Dmc ai fondi Por - Fesr."Tiriamo fuori un progetto valido e lavoriamoci sopra, la provincia dell'Aquila sarà sempre a vostra disposizione"ha detto Del Corvo.Il presidente ha poi ricordato di avere ancora una scommessa aperta con Sulmona, cioè quella di chiudere l'iter amministrativo per l'inizio dei lavori al Liceo Classico di piazza XX Settembre."Non è questione di fondi, ma è un problema amministrativo"ha spiegato Del Corvo."Bisogna riprendere il cammino, anche con la collaborazione della vice presidente Di Nino, per riaprire al piu' presto la sede storica del Liceo Classico, anche perchè sono consapevole della sofferenza degli studenti costretti ad essere ospitati altrove"ha concluso Del Corvo.Per il
il Sindaco di Sulmona Peppino Ranalli
 Sindaco di Sulmona Peppino Ranalli bisogna fare delle scelte territoriali, individuando il taglio da dare ai territori."Bisogna capire il ruolo di questi luoghi.Per me deve prevalere l'aspetto sacro rispetto a quello laico"ha spiegato Ranalli."Bisogna ragionare insieme a tutte le istituzioni"ha aggiunto."Noi come amministrazione ci impegneremo e alcuni lavori possono essere messi subito in cantiere.Manca ancora la segnaletica orizzontale e vanno fatti altri lavori per l'agibilità definitiva, ci stiamo lavorando con l'assessore Goti"ha ricordato Ranalli, che ha ringraziato Del Corvo e Di Nino per l'impegno profuso per la riapertura dell'eremo.      

Giulio Mastrogiuseppe

i componenti dell'Associaizone Celestiniana di Sulmona

le nuove divise degli addetti


la nuova segnaletica verticale, manca ancora quella orizzontale