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mercoledì 31 ottobre 2012

ASL, IN AUMENTO IN VALLE PELIGNA CASI DI "LINFEDEMA SECONDARIO"


SULMONA – Nella Valle Peligna sono in aumento i casi di "linfedema secondario", la malattia dei vasi linfatici che colpisce braccia e gambe, conseguenza degli interventi chirurgici per l’asportazione  di tumori. 
 105 i pazienti, di cui 90 donne.  Per la terapia l'azienda sanitaria locale punta a formare il personale.  Operatori Asl, per la riabilitazione, sempre più preparati per contrastare la malattia
che colpisce soprattutto le donne, dai 30 anni in su, operate per tumore alla mammella.
"Il linfedema secondario (così definito per distinguerlo da altri tipi della stessa patologia)" spiegano in una nota i responsabili della Asl "interessa i vasi linfatici e colpisce braccia  e gambe con aumento di dimensioni dell’arto dovuto a un accumulo e ristagno di liquidi.
Il servizio Riabilitazione di Sulmona, diretto dalla dottoressa Agata Arquilla, punta da anni sulla formazione professionale del proprio personale per migliorare una terapia basata su tecniche altamente specialistiche che richiedono un costante e meticoloso aggiornamento degli operatori sanitari. Si tratta di fisioterapisti altamente qualificati che hanno seguito a loro volta, lunghi corsi di specializzazione in sedi didattiche di prestigio come quelle di Bologna. 
La prima tranche del corso formativo sul personale, curato dalla stessa Arquilla, si terrà a Sulmona, il 9 (dalle ore 13.00 alle 19) e il 10 Novembre prossimi (8.00-13.30 e 14.30- 19), nella sede di Riabilitazione di Sulmona della Asl, in via Gorizia; sarà indirizzato a 30 operatori, tra medici chirurghi (per la medicina fisica e la riabilitazione) e fisioterapisti, tenuto da docenti della stessa Asl.
Un’ulteriore sessione didattica è fissata il 23 e il 24 Novembre, nella stessa sede.
Cause ed effetti della malattia. Il linfedema secondario comporta un anomalo accumulo di liquidi nei vasi linfatici fino a produrre un aumento della dimensione degli arti inferiori (frequente negli uomini) e in quelli superiori (quasi sempre nella donne). Se non curato in modo adeguato, può avere serie conseguenze. La causa di questa malattia è legata agli interventi chirurgici per patologie neoplastiche (tumori), con conseguente asportazione di linfonodi: nella mammella nelle femmine,  nella vescica e prostata nei maschi. Il problema ai vasi linfatici, a seguito dell’eccesso e ristagno di  deposito di liquidi,  si manifesta subito dopo l’intervento oppure a distanza di qualche anno.
TERAPIA
 La terapia, utilizzata a Riabilitazione, si basa su due tecniche, messe in atto da figure altamente specializzate: Vodder o Leduc. Al di là delle definizione tecniche, la terapia consiste nel cosiddetto linfodrenaggio, cioè nello svuotamento dei vasi linfatici. Il ciclo della cura, a seconda dei casi, varia da 12 a 40 trattamenti,  con una cadenza di 2-3 sedute a settimana.
Mobilità attiva, con pazienti da altri territori: Chieti e Teramo.
A Sulmona si rivolgono anche utenti da comprensori diversi da quello della Asl n.1, come l’area di Chieti e quella di Teramo (in particolare Roseto). Arrivi che danno luogo alla mobilità attiva, cioè a un introito di risorse, a favore della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, da reinvestire nel miglioramento dei servizi.
UNA MALATTIA QUASI TUTTA LA FEMMINILE
  Attualmente, alla Riabilitazione Asl, sono in trattamento 105 pazienti, di cui 90 di sesso femminile. L’incidenza sulle femmine si spiega con l’aumento delle neoplasie al seno. Il sesso femminile viene colpito dalla malattia dai 30 anni in su mentre, per i maschi, la soglia anagrafica è più alta: dai 53.
Il servizio di Riabilitazione di Sulmona, nella sua complessiva attività (comprensiva quindi di fisioterapia e riabilitazione) nel 2011 ha assicurato 46.000 prestazioni, con un forte aumento rispetto agli anni precedenti.
“Il Servizio”, dichiara Arquilla, “cura molto la qualità e il bagaglio professionale degli operatori poiché la somministrazione della terapia richiede una notevole preparazione del personale. E’ per questo che abbiamo organizzato questo ulteriore corso di 4 giorni, articolati in due sessioni distinte”.