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domenica 30 settembre 2012

COMUNE, AUMENTO IMU 1.2. SINDACO "FARO' LA GIUNTA INSIEME A TUTTI"

( Intervista Sindaco Fabio Federico)
SULMONA - Aumento aliquota Imu al 1.2 e dopo l'azzeramento una nuova Giunta che sarà costruita insieme a tutti,  minoranza e quel che rimane della maggioranza, come ha sottolineato il sindaco nell'intervista ai nostri microfoni al termine di una seduta
di Consiglio comunale lunga, tesa, partecipata e con l'effetto sorpresa dietro l'angolo, anche se l'odore di accordi salva-tutti era già nell'aria. Sipario calato  alle 00.34. Per la prima volta gremita l'aula consiliare di cittadini, ma soprattutto dei lavoratori delle cooperative, fino alla fine, segno che l'occupazione in questa città è il problema più sentito, anche se in molti erano lì curiosi in attesa del "se cade o no".
Stretta di mano tra il primo cittadino e  Luigi Rapone (foto) per un "dialogo ritrovato". Il consigliere dell'Udc, durante i suoi animati interventi, si è riguadagnato "l'amicizia" del sindaco, il quale subito ha precisato "è un riavvicinamento".
 Rapone, con coerenza, carte alla mano ha motivato le sue decisioni, come quelle in passato della sua opposizione a "un' illegittimità dei bilanci" (sottoscritta con la minoranza mesi fa), andando contro la linea dettata fino al giorno prima dai vertici del suo partito e votando così contro la delibera salva-coop proposta dall'opposizione (più Rialzati Abruzzo) convinto che "non é vero che le cooperative sono in pericolo, quella delibera da cui ho preso le distanze non era salva lavoratori, come avete voluto far credere" dice Rapone rivolto alla minoranza. " Mi sarei dimesso" aggiunge "siccome é un danno causato dalla maggioranza, é la maggioranza che deve risolvere il problema. Non voglio stare in questo regolamento di conti".  Delibera approvata con 10 voti favorevoli, 4 contrari  e Manasseri astenuto. Fuori dall'aula gli ex Forzisti (Capparuccia, Pagone, Pelino, Giovannelli e Gentile)  tranne Donato Di Cesare, che nonostante abbia votato non a favore, ha garantito il numero legale. 
Il sindaco continuava a contare i consiglieri presenti in aula e quelli usciti,  temendo, forse, l'imprevedibilità di  Rapone, il quale restava sulla porta con un piede fuori e uno dentro. E il numero legale sarebbe saltato. A rischiarare gli animi, invece, l'entrata del consigliere dell'Udc all'ultimo momento utile della votazione.  Attimi concitati quelli finali, a mezzora dopo la mezzanotte, nonostante la situazione sembrasse ormai chiara, riguardante l'accordo che avrebbe salvato capre e cavoli. Approvata all'unanimità (21 voti favorevoli) la delibera che decreta la diminuzione dell'aumento dell'aliquota imu da 2, come voleva la maggioranza, a 1.2, proposta dall'opposizione, secondo intesa raggiunta durante la seconda riunione dei capigruppo. Questo però, come aveva avvertito anche il revisore dei Conti, non servirà a colmare il buco in bilancio. Entreranno nelle casse comunali oltre 800 mila euro.  "E' la vittoria della politica" ha commentato a caldo Antonio Iannamorelli.  Mentre "Ha prevalso il buon senso. Un Consiglio comunale punto di svolta" secondo il sindaco "ha creato i presupposti per preparare il riequilibrio di bilancio. Questo ci porterà alla fino alla fine del mandato nell'interesse della città" ha spiegato Federico, in un clima quasi nuovo, di chi, di fronte alla realtà dei fatti, prende atto di una situazione drammatica tanto da aver messo sul tavolo, in apertura del Consiglio, la disponibilità alle sue dimissioni.  Un accordo che non era piaciuto al Consigliere Luigi Santilli, il quale aveva inizialmente, abbandonato indignato i banchi della minoranza, ma  votando, poi, a favore, dopo opere di convincimento al dietro front. Proposta che non ha trovato il placet del consigliere Manasseri il quale ha confessato di aver proposto alla minoranza le dimissioni in blocco, sostenendo, tra l'altro, nel suo intervento la contrarietà a sentirsi dire dalla maggioranza che questa situazione é colpa di tutti. "La maggioranza siete voi e dovete voi proporre, siete voi che governate. L'adeguamento del bilancio doveva avvenire sette otto mesi fa" gridava Manasseri, ribadendo di non voler essere accomunato "a chi non solo non ha amministrato ma adesso salassa anche la cittá. E' la prima volta nella storia di Sulmona che si rischia il default".
Una maggioranza, ormai, a brandelli. Determinato Di Benedetto, che ha insistito anche quando la tempesta era finita spingendo per la votazione dell'immediata eseguibilità della delibera.


Dopo tre ore di riunione dalle 16.00 alle 19.00 i capigruppo erano tornati in aula. In un intervento pacato e sentito il sindaco, come non mai, aveva spiegato la situazione. Otto consiglieri, intanto, avevano presentato l'emendamento per dimezzare aumento sui due punti proposti dalla Giunta, respinto anche dal primo cittadino e dal revisore dei conti secondo il quale una riduzione non risolverebbe il problema, bocciato, poi, in definitiva, dalla maggioranza con Votazione nominale (contrari 11 e 9 favorevoli e Manasseri astenuto).
 "É un ragionamento non di scambio, ma di serio lavoro di dialogo in queste ore. Ci sono stati momenti di tensione giustificati vista la gravitá della situazione" aggiungeva Inannamorelli elogiando il gesto del sindaco "Dimissioni della giunta e ha rimesso sul tavolo le sue. Un gesto importante".
Botta e risposta, discussioni animate da una parte all'altra nella seduta fiume, tra accuse, spiegazioni,  dove ognuno ha detto la sua.
Tirano un sospiro di sollievo gli inquilini di palazzo San Francesco, ma il bilancio ha ancora bisogno di un equilibrio.