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venerdì 27 luglio 2012

NO CENTRALE SNAM, CINQUANTA ASSOCIAZIONI SCRIVONO AL MINISTRO


SULMONA - “La centrale e il metanodotto sono incompatibili con le leggi regionali che tutelano il territorio. La procedura autorizzativa è illegittima. Il progetto Snam va respinto, come chiedono tutte le istituzioni democratiche”. Sono 50 le associazioni che hanno inviato al Ministero dello Sviluppo Economico, entro i termini di legge,  le proprie osservazioni di contrarietà alla realizzazione della centrale Snam in località Case Pente a Sulmona.

Le osservazioni sono state trasmesse alla Dott.ssa Concetta Cecere, titolare del procedimento autorizzativo, al Ministro Corrado Passera e al Dirigente dello stesso Ministero Gilberto Dialuce.
Si tratta di associazioni, ordini professionali e sindacati che operano da tempo non solo nel campo della tutela ambientale e del territorio, ma anche in quello della difesa della salute, del lavoro e, più in generale, nell’ambito sociale e culturale.
Il numero, l’importanza e la qualificazione delle associazioni sono una chiara testimonianza di quanto sia cresciuta nel tempo  la consapevolezza in merito al problema e, quindi, di quanto sia diffusa nella società civile, l’opposizione a quest’opera (centrale e metanodotto) che, se realizzata, devasterebbe l’ambiente, colpirebbe duramente le già deboli economie locali e metterebbe a serio rischio la sicurezza e la salute dei cittadini.

Le associazioni, oltre ai Comitati cittadini per l’ambiente, che hanno inviato le osservazioni sono:
Federazione Nazionale Pro Natura, WWF Abruzzo, Associazione Internazionale Medici per l'Ambiente (ISDE), Ordine dei Medici Provincia dell'Aquila sezione territoriale Sulmona, Ordine dei Veterinari Provincia dell'Aquila, CGIL Provinciale L'Aquila, Unione Sindacale Territoriale - CISL L'Aquila, Camera Sindacale Provinciale UIL L'Aquila, Confederazione Italiana Agricoltori Provincia dell'Aquila, Coldiretti Provincia dell'Aquila, Confesercenti Provincia dell’Aquila, Ascom Fidi Confcommercio Sulmona, Gruppo d'Intervento Giuridico Sardegna, Associazione nazionale Mediterracqua, Comitato interregionale No Tubo (Abruzzo-Marche-Umbria), Lega Italiana Protezione Uccelli Abruzzo, Associazione nazionale A.L.T.U.R.A., Abruzzo Social Forum, Associazione "Animalisti Italiani Onlus", Movimento UNA (Uomo Natura Animali),  Orsa Pro Natura Peligna, Agenzia 21 per lo Sviluppo Sostenibile Sulmona, Insieme per il Centro Abruzzo Sulmona, Tribunale per i Diritti del Malato Sulmona, Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche Sulmona, Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità Provincia dell’Aquila, Comitato Punto Nascita Valle Peligna - Alto Sangro, Cittadinanzattiva Sulmona, Archeoclub d'Italia Sulmona, Società Filosofica Italiana "Giuseppe Capograssi" Sulmona, Associazione culturale Sulmonacinema, Associazione culturale Giro di Vento Sulmona, Associazione Zero Live Sulmona, Associazione E20 sociali Sulmona, Associazione Qualeterra a.p.s. Sulmona, Società Cooperativa Agricola "Vivaio il Seme" Sulmona, A.S.D. Equestre "Il Mantovano" Sulmona, Associazione culturale Cuore dei Confini Corfinio, Associazione culturale “La Città del Sole” Raiano, Associazione Salviamo Paganica (AQ), Associazione I Patrignonesi Montereale, Associazione MISA a.p.s. Pescomaggiore (AQ), Associazione V.E.S.T.A. Navelli, ARCI Chieti, Comitato 3 e 32 L'Aquila, Associazione Sinistra Critica L'Aquila, Forum Ambiente SEL Valle Peligna, Comitato 5 Giugno Sirtori (LC), Centro Studi Giuseppe Martella Peschici (FG).

"Nelle osservazioni" scrivono i comitati in una nota "viene messa in evidenza l’incompatibilità del progetto Snam con le leggi della Regione Abruzzo che tutelano il territorio : in particolare il divieto di realizzare, nelle aree sismiche di primo grado, grandi metanodotti con annesse centrali di compressione, e il divieto di costruire in aree agricole impianti industriali con emissioni in atmosfera. In questi casi è previsto che la Regione neghi l’intesa con lo Stato, un obbligo che il governatore Chiodi,in modo del tutto ingiustificato, continua a disattendere.
Oltre che il merito del problema, le osservazioni delle associazioni riguardano anche le procedure seguite dal Ministero. Viene contestato, in particolare, lo sdoppiamento dell’iter procedurale.
Il Ministero, infatti, fa riferimento ad un’opera, la centrale, che da sola non esiste in quanto l’iter seguito sino ad ora è inerente all’opera unitaria denominata “metanodotto Sulmona-Foligno e centrale di compressione gas di Sulmona”.
La centrale, come risulta dal progetto presentato dalla Società, è a supporto del metanodotto e non – come oggi sostiene la Snam – al servizio dei campi di stoccaggio di San Salvo.
Le osservazioni delle associazioni si inseriscono nell’iter autorizzativo riavviato nel maggio scorso (per ora per la sola centrale di compressione) dal Ministero dello Sviluppo Economico e che potrebbe portare alla convocazione della Conferenza dei Servizi entro l’estate.
Le associazioni chiedono che l’iter venga fermato, che venga ripristinata la correttezza della procedura e che il progetto venga respinto, in accordo con la volontà espressa da tutti i livelli istituzionali.
Qualora, nonostante tutto, il Ministero dovesse proseguire secondo le modalità illegittime contestate, le associazioni chiedono di essere inserite nel procedimento amministrativo, compresa la partecipazione alla Conferenza dei Servizi.
Le istituzioni democratiche, in sintonia con la società civile, sono unanimemente schierate contro il progetto della Snam: il Governo nazionale, invece, continua a procedere con l’intento di autorizzare l’eco-mostro della multinazionale del gas, violando così i principi fondamentali del nostro Stato democratico che attribuisce la sovranità al popolo e non ai poteri forti rappresentati dalla Snam.

I Comitati cittadini per l’ambiente giudicano positivamente l’annuncio dato dal sottosegretario Claudio De Vincenti  in merito alla convocazione del tavolo interistituzionale entro settembre, come reso noto nel comunicato stampa del 26 u.s., dai parlamentari del PD Verini, Lolli, Mariani e Vannucci.
Tale tavolo – previsto dalla risoluzione della Camera dei Deputati – doveva essere convocato già da molto tempo ed ha senso a condizione che : non sia il doppione del tavolo-farsa convocato dallo stesso sottosegretario il 10 maggio scorso; ad esso partecipino tutti i soggetti coinvolti, comprese le associazioni e i comitati dei cittadini; si discuta di un progetto alternativo, al di fuori della dorsale appenninica; venga fermato immediatamente l’iter illegittimo che il Ministero dello Sviluppo Economico si ostina a portare avanti"

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