
ANVERSA DEGLI ABRUZZI – Dagli archivi della Camera è stato rispolverato un
documento datato 1869, con cui si chiedeva l'apertura del palazzo di
Giustizia a Sulmona, consegnato oggi alla presidenza del Convegno durante la celebrazione del 150esimo anniversario, destinato ad approdare in Regione e Parlamento.
Un Tribunale a Sulmona: necessario a
garantire la buona amministrazione della giustizia, che per essere tale deve
essere esercitata vicino, e non lontano, dai cittadini. Questo chiedeva, nel
1869, il Consiglio Comunale di Anversa degli Abruzzi, rivolgendosi al Parlamento.
Il prezioso documento riemerge
proprio nel giorno della celebrazione dei 150 anni del Tribunale di Sulmona,
con il rischio chiusura rinviato
ma non ancora archiviato, a testimonianza di come una scelta che ha comportato
ricadute positive sul territorio non debba essere valutata solo alla luce dei
cosiddetti “tagli”, che spesso finiscono per risolversi in risparmi solo
virtuali ed effimeri, ma considerando i costi effettivi – per l'amministrazione
della giustizia, per gli operatori, per i cittadini, per
i professionisti –
della chiusura. Una
consapevolezza ben presente ai nostri antenati, che sottolineavano come “la
provincia nostra è di una conformazione molto allungata, in modo che grave
dispendio sostiene l'Erario per giurati e testimoni che da una estremità del
territorio giurisdizionale, per esempio da Castel di Sangro, debbono recarsi
alle Assise di Aquila, percorrendo quasi intera la lunghezza della provincia;
mentre potrebbero con minore disagio e più poca spesa dell'erario condursi a
Sulmona Città più centrale, di più facile accesso”.
Non una curiosità storica, quindi,
ma una richiesta precisa, forte dell'autorevolezza di chi ci ha preceduto:
questo il messaggio che viene dal prezioso documento, che testimonia che il
passato ha ancora molto da insegnarci, se vogliamo costruire il futuro di
questo territorio. Il documento è stato consegnato alla
Presidenza del Convegno che proprio oggi celebrerà i 150 anni del Tribunale, e
sarà trasmesso anche alla Regione e al Parlamento, perchè le decisioni che
saranno prese in futuro tengano conto anche del valore attuale di questa
testimonianza, frutto della saggezza di chi ci ha preceduto. (Elettra Rinaldi)