
SECINARO – Si incontreranno domenica a Sulmona due donne dopo 46 anni da quel 7 settembre
1965 quando furono scambiate nella culla al San Giovanni di Roma. Per cinque giorni l’una visse la vita dell’altra. Antonella era
Maria Dolores e Maria Dolores era Antonella. A raccontare la storia di Maria Dolores, naturopata, residente a
Secinaro con i suoi due figli e di Antonella Chiodi che abita a Campetella, a tre
chilometri da Guidonia, è oggi Il Messaggero di Roma. Nessuno in quel giorno fatale si
era accorto dell'errore che per un po' ha confuso i loro destini.
“Scambio di culle, ma anche di nomi, mamme, papà e vestitini.Elvira allattava una figlia non sua
mentre nella stanza accanto Flavia cercava di attaccare
al seno una neonata che non aveva partorito e piangeva rifiutando il capezzolo
. 'Ma qui c'è un
errore', protestava mamma Flavia sul letto del reparto
maternità dell'ospedale San Giovanni.
'Questa non è la mia bambina. L'ho vista in sala
parto non aveva alcun segno sulla testa'. Non le
davano ascolto". Continua l’articolo spiegando che se "non fosse
stato per un bagnetto poco prima delle dimissioni e
per un cerotto accartocciato sul comodino con
un cognome diverso, Maria Dolores La Rocca si sarebbe oggi
chiamata Antonella
Chiodi e viceversa. E' finita bene, con le bambine tornate tra le bracciadella mamma giusta, una stretta di mano e le foto sorridenti sui giornali dell'epoca”. A scoprire l’esistenza di Antonella è stata la ricerca senza sosta di Maria Dolores attraverso Facebook, in cui scriveva a tutte le “Antonella Chiodi” chiedendo loro la data di nascita, finchè un giorno è arrivata la risposta che tanto aspettava: “sono io quella bambina”. Piazza Garibaldi dopodomani farà da cornice all’abbraccio tra due “sorelle” speciali.
Chiodi e viceversa. E' finita bene, con le bambine tornate tra le bracciadella mamma giusta, una stretta di mano e le foto sorridenti sui giornali dell'epoca”. A scoprire l’esistenza di Antonella è stata la ricerca senza sosta di Maria Dolores attraverso Facebook, in cui scriveva a tutte le “Antonella Chiodi” chiedendo loro la data di nascita, finchè un giorno è arrivata la risposta che tanto aspettava: “sono io quella bambina”. Piazza Garibaldi dopodomani farà da cornice all’abbraccio tra due “sorelle” speciali.