SULMONA – Non si placano i
botta e risposta nel Pd a colpi di comunicati stampa e il solco che li divide
rischia di tramutarsi in voragine. Questa volta due note distinte. All’ex
assessore provinciale, che ha rotto il silenzio commentando con amarezza la situazione,
risponde il segretario cittadino del partito spaccato, ai partecipanti alle
riunioni, invece, replica la responsabile delle relazioni esterne. Andrea Catena
apprezza le affermazioni della Nannarone, spiegando di aver letto con “vivo
interesse e con piacere le dichiarazioni”, che ha interpretato come “stimolo
che guiderà il Pd
Sulmona nel suo lavoro futuro, già a partire da questi giorni”. Anche Catena
scrive, ma rivolgendosi
a “Teresa” e alle “tante sono le persone che ci hanno
contattato”come precisa nella nota,
“siamo pronti a lavorare insieme per costruire a Sulmona un nuovo
centrosinistra capace di raccogliere la sfida del cambiamento e del governo”.
Spiega di conoscere bene “Teresa” e accetta il suo invito rivolto “a tutte le
forze politiche del centrosinistra affinchè "si aprano davvero a nuove
forze e a
nuovi meccanismi basati soprattutto sul rispetto”, trasparenza,
onestà e problemi di Sulmona. “Invito” sostiene Catena posto “alla base dello
sforzo che abbiamo intrapreso con
la Conferenza programmatica cittadina; con gli
incontri che abbiamo tenuto e stiamo tenendo in questi giorni con le
organizzazioni di categoria e le forze sociali, per affrontare temi come l'utilizzo
dei Fondi Fas o il ridisegno delle funzioni del Nucleo Industriale”. Dall’altro
lato
Alessia Parlatore firma la lunga replica ai militanti del Pd (clicca link) ribadendo,
come già fatto in una nota all’indomani della riunione di sabato scorso, che
ritiene “
inopportuna la
decisione del gruppo di iscritti, nel
bel mezzo di una crisi di maggioranza al Comune di Sulmona e dopo una richiesta
di convocazione del Consiglio straordinario, sottoscritta da tutte le forze
politiche rappresentate in Consiglio comunale, che aveva rappresentato un
importante segnale di unità e responsabilità – tanto che il tempismo e la
natura dell’iniziativa sono state ritenute inevitabilmente bizzarre, anche da
commentatori ed osservatori qualificati, oltre che dai vertici provinciali e
regionali che continuano ad esser “ tirati impropriamente in ballo”. Prosegue nella nota Parlatore sottolineando
come la “chiosa che sembra contraddire l’approccio diplomatico, con le
allusioni finali a presunte “crisi di nervi” non segni un cambio di passo “laddove
non segua anche una moderazione dei “ termini”. “Si insiste, inoltre, su un
presupposto inesatto” ovvero “il ruolo di Coordinatore della Segreteria
regionale, come dovrebbe ben sapere chiunque abbia anche un’esperienza limitata
di militanza” continua “è squisitamente politico, ragion per cui non vi è
alcuna incompatibilità tra il rivestire lo stesso e al contempo quello di Segretario di
circolo” . Precisa, inoltre, che “l’elezione di Catena è stata convalidata
dall’ex commissario provinciale Arnaldo Mariotti, tuttora Presidente della
Commissione di garanzia regionale. Se poi si vuole intendere che non è dato
sapere in base a quali criteri oggettivi il Segretario cittadino di Sulmona non
deve essere persona che ha un ruolo anche regionale di peso, una simile
posizione, oltre ad apparire oggettivamente autolesionista e francamente
inaudita, riflette una scelta sostanziale di contrapposizione con la Segreteria regionale.” Quanto
alla suggestiva metafora del “ traghettatore” conclude la nota “è evidente che
la proposta di un ruolo cittadino “a termine” per Andrea Catena è venuta meno
nello stesso momento in cui i dissidenti odierni, il giorno 20 luglio 2011
hanno -consapevolmente, è dato ritenere,
- accettato la inevitabile conseguenza politica della loro decisione di non
prender parte ad un congresso regolarmente espletato: ossia, l’elezione a
larghissima maggioranza di un Segretario. In questi mesi in cui sono stati
avanzati reiterati tentativi di dialogo, sarebbe stato un buon segno per il Pd
e per Sulmona, se il dibattito fosse stato portato avanti nelle sedi proprie,
quelle di partito, ove -per mesi- gli stessi che oggi reclamano partecipazione
ed accusano Catena di mancata imparzialità, tirando per la giacchetta il
Segretario regionale e tentando ancora una volta di riportare sui livelli
provinciali questioni squisitamente cittadine, non si sono sentiti “ convocati”
a partecipare e nemmeno ad avviare una discussione. Siamo lieti che, sia pur
con un certo ritardo, abbiano riscoperto il valore della partecipazione nel
partito, ci aspetteremmo adesso che portassero avanti la loro battaglia di
minoranza nel partito, evitando di condurre una lotta fatta di aggressione al
partito e al di fuori di questo”
