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martedì 24 gennaio 2012

BRACCONAGGIO SUL MONTE PLAYA A INTRODACQUA ASSOCIAZIONE DENUNCIA

INTRODACQUA - Accendere i riflettori sui fenomeni di bracconaggio e discariche abusive a cielo aperto nelle zone montane della valle Peligna è lo scopo dell'associazione "Orsa pro Natura peligna", la quale ha denunciato episodi di bracconaggi notturni riscontrati nell'area del Monte Playa a Introdacqua  alle forze dell'ordine e alle autorità competenti. Secondo la presidente, Maria Clotilde Iavarone, chi di dovere, come anche le istituzioni, dovrebbe  prendere maggiormente in considerazione la questione, effettuare controlli, in quanto l'argomento è al momento sottovalutato
 privilegiando “altri settori sicuramente importanti come gli abusi edilizi e megadiscariche illegali, ma si rischia di trascurare  la tutela dei boschi e dei suoi abitanti” "Questa associazione" si legge in una nota "nel denunciare agli organi competenti questa situazione di illegalità che ha sicuramente analoga trasposizione in tantissime altre zone del territorio, chiede che al fenomeno sia dedicata maggiore attenzione da parte delle istituzioni preposte al controllo e si proceda all’utilizzo di mezzi di contrasto più efficaci: controllo dei redditi, controllo dei ristoranti, presenza più costante nell’area, appostamenti fissi, trappole fotografiche e tutti gli strumenti sofisticati di cui le Istituzioni sono dotate. Inoltre agli uffici della Provincia di L’Aquila e all’ATC di Sulmona si chiede la trasformazione in zona di ripopolamento dell’ area cinofila temporanea di Monte Playa (che esiste da anni e quindi temporanea non è) che arreca continuo disturbo alla fauna nel periodo di riproduzione oltre che essere sottoposta ad una elevata pressione venatoria e alla costante presenza dei bracconieri".  “Continuano indisturbati e anzi appaiono in aumento gli episodi di bracconaggio notturni ad opera di numerosi ed organizzati cacciatori malavitosi nella zona pedemontana del Monte Playa" scrive la presidente "dove peraltro discariche abusive di ogni genere come frigoriferi, eternit, materiale di risulta da lavori edilizi, residui di macellazioni clandestine non sembrano essere tra le priorità degli organi preposti e sono ignorate dall’amministrazione comunale. Considerato il contesto ambientale marginale e non urbanizzato della zona, il bracconaggio riesce ad avere una visibilità molto ridotta  per la sua peculiarità pratica ed operativa e per le sue metodologie e tempistiche che favoriscono una connotazione sotterranea delle sue espressioni e dei suoi impatti ecologici e sociali.  Sempre più frequenti e cospicui sono i ritrovamenti della testa o delle estremità degli arti di animali protetti che vengono abbandonati sul posto dopo che ne sono state asportate le parti commestibili. 


 

Nella frazione di Mastroiacovo inserita in ambiente semi-naturale e al limite delle aree boscate" continua Iavarone "esiste anche un’altra pratica piuttosto diffusa: l’uso di armi da fuoco direttamente dalle abitazioni in orario serale o notturno, quando gli animali, soprattutto cinghiali, escono dal limite inferiore del bosco per avvicinarsi alle aree coltivate" 


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