PRATOLA PELIGNA – – L’arte al servizio del sociale contro la
violenza. Un evento non per ricordare, ma per fornire
strumenti e prendere impegni al fine di contrastare il brutale fenomeno della
violenza contro le donne. In occasione della giornata internazionale
della lotta contro il dramma che lede fortemente la dignità del gentil sesso
(istituita nel 1999 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite) la Comunità Montana
Peligna, di concerto con il Comune di Pratola Peligna, la cooperativa Horizon

Service e il Centro antiviolenza “Libellula” hanno organizzato questa sera a palazzo
Colella un work in progress di 4 quotati artisti pratolani, Matteo Bultrini,
Silvio Formichetti, Ezio Zavarella e Piero Liberatore che metteranno in vendita
le opere realizzate per l’occasione al fine di contribuire per dire basta alla violenza sulle donne.
“E’ un onore partecipare a questa iniziativa ed è un vanto per noi poter
aiutare i centri” hanno detto gli artisti questa mattina durante la
presentazione dell’appuntamento che quest’anno si propone in maniera diversa e
in una differente location: palazzo Colella a Pratola. L’evento sarà correlato da
alcune iniziative (dalle 19 alle 21 aperitivo di riflessione con accompagnamento musicale, allievi della
classe di canto del maestro Andrea Di Giustino e il gruppo The Old School e
dalle 21 alle 22 performance del maestro Gianni Di Benedetto). Il pesante
taglio al sociale non ha fermato solidarietà, impegni e aiuti, come testimonia
il duro lavoro che portano avanti dal 2008 i responsabili del centro
antiviolenza “La libellula”, istituito dalla Comunità Montana peligna e gestito
dalla cooperativa Horizon service (aperto tutti i martedi e giovedi 9.30-13.30
con segreteria telefonica attiva sempre) e dal 2004 dai responsabili della Casa
delle donne, l’unica struttura protetta in Abruzzo. “Siamo convinti che non serve appellarsi
sempre alle istituzioni, perché è necessario coalizzare le forze di varie
comunità locali, in cui ognuno contribuisce mettendo a disposizione la propria
professionalità oltre il lavoro. Come gli avvocati, oggi gli artisti” ha
affermato i
l presidente della Comunità Montana peligna Antonio Carrara. Per il
sindaco,
Antonio de Crescentiis aver scelto Pratola quest’anno
significa
che “è giusto che ognuno si prenda le responsabilità”. E’ un fenomeno questo
purtroppo troppo spesso taciuto da parte delle vittime, rese fragili e
umiliate, private anche della dignità che le spingerebbe a tirar fuori forza e
coraggio per denunciare il proprio dramma. Ecco, dunque, l’appello da parte del
primo cittadino a chiunque subisca violenza nel rivolgersi a queste strutture”.
Presenti anche il nuovo
presidente e la responsabile servizi socio educativi della cooperativa Horizon
service, Gennarino Settevendemmie e Francesca Russo e la presidente del centro
antiviolenza La Libellula,
Paola Pascale.
P
er sostenere ed aiutare le vittime
della violenza, sono stati istituiti i centri che sono dotati di equipe di
psicologi, avvocati e sociologi e strutture di accoglienza. Si tratta di luoghi con la porta sempre aperta, in cui le donne
possono sentirsi parte integrante di un mondo, senza avvertire il senso di
solitudine. Non vengono fornite soluzioni, ma viene offerto un sostegno
specifico correlato da strategiche informazioni affinchè ogni donna possa
trovare risposte adeguate alla sua persona e alla sua situazione, così da
recuperare la propria autostima e poter essere reinserita nella società e nel
lavoro.

In
7 anni 66 le richieste di ingresso nella “casa delle donne”, 23 donne ospitate
e 24 minori in media per sei mesi (di 5 anniin media, il più piccolo 11 mesi,
il più grande 17 anni). Il 43% ha tra i 18 e i 29 anni, mentre il 57% tra i 30
e i 59. Se per il 65% sono italiane (poche abruzzesi in quanto si preferisce
allontanare le vittime di violenza dal territorio familiare), il 35% è
straniera. Tutte le donne ospitate hanno subito violenza psicologica e fisica,
20 violenza dal coniuge o dal convivente e 3 dalla famiglia di origine.
Nel
centroantiviolenza, invece,84 i casi presi in carico. Nel 2010 25 donne, nel
2011 21, di età media 37 anni (più giovane 18 anni più anziana 83). Tra loro la
maggior parte(88%) subisce violenza intrafamiliare e in particolare dal
partner, il 12% da sconosciuti. 63% italiane, le restanti straniere. La
violenza, purtroppo, colpisce tutti gli strati sociali e non fa differenze. g.s