SULMONA-
All’indomani della seconda audizione di ieri in Parlamento, in cui le
amministrazioni locali hanno espresso chiaramente il parere contrario alla
realizzazione del metanodotto, pronte,
oggi, le reazioni dei comitati sulmonesi. “La Snam , come il famoso oste, ripete che il suo
supergasdotto è naturalmente sicuro e rispettoso delle normative ambientali e
sismiche. Anche la centrale di Fukushima era supersicura prima che succedesse
quello che tutti sappiamo” scrivono in una nota gli ambientalisti “La Snam aggiunge di aver
"ascoltato le comunità interessate".
Non ci pare che abbia una grande
capacità di ascolto, anzi deve essere proprio sorda perchè non ha ancora capito
che le comunità interessate il suo ecomostro proprio non lo vogliono! A dare
manforte alla Snam sono scesi in campo i due deputati del PDL Gibiino e
Stradella i quali, con loro comunicati, spingono affinchè venga realizzata, in
tempi rapidi, quella che ritengono una “infrastruttura
importante e decisiva per lo sviluppo del Paese”.
I due
deputati dimenticano però di dire che i consumi di gas in Italia sono in calo e
che i metanodotti esistenti hanno già oggi una capacità di trasporto
che è ben superiore al fabbisogno interno . E questo senza considerare i
diversi rigassificatori in progetto. Perché, allora, sconvolgere l’intero
Appennino centrale per costruire il nuovo megagasdotto? L’on. Gibiino lo
ammette : la Rete Adriatica “permetterà la realizzazione di capacità di
esportazione dai punti di uscita del nord dell’Italia”, il che significa
che il gas sarà rivenduto a Paesi terzi. L’ecomostro, dunque, porterà enormi profitti nelle casse dell’ENI e dei
suoi azionisti, mentre scaricherà sulle popolazioni dei territori attraversati
tutti i danni e i rischi.
Riteniamo però che molto più titolati
a rispondere ai due deputati PDL (uno piemontese e l’altro siciliano) siano
altri due deputati PDL abruzzesi, anzi
di Sulmona, Paola Pelino e Maurizio Scelli, che ben conoscono la vulnerabilità
del nostro territorio e ai quali spetta il ruolo istituzionale di
difenderne le ragioni. Lo faranno? Troveranno il tempo di rispondere ai
loro colleghi dopo non aver trovato quello per: partecipare alle audizioni? Noi
siamo “inguaribili ottimisti”: ci auguriamo di sì, come auspichiamo che, anche
attraverso il loro impegno, venga approvata la risoluzione che è stata
presentata in Parlamento.
Chi, invece, non avrebbe comunque potuto
emanare alcun comunicato è la Regione Abruzzo
che continua a brillare per la sua “eloquente” latitanza: infatti,
nessun suo rappresentante né tecnico, né politico si è presentato all’audizione.
A Questo punto è pienamente lecito
chiedersi : ma la Regione da che parte sta? Difende i legittimi
diritti delle popolazioni o gli
interessi della Snam? Ricordiamo tutti quando, nel famoso incontro a
Sulmona, Chiodi disse : “sarò io il vostro assessore”. Altro che “ nostro assessore”!
Qui l’unico fatto incontrovertibile è una fuga totale dalle proprie
responsabilità istituzionali e il totale disinteresse per il nostro territorio.
Le Amministrazioni locali hanno detto un chiaro NO e lo hanno ribadito nelle
audizioni parlamentari. Il Governo regionale dia notizie, faccia capire se
vuole continuare ad essere totalmente
subalterno a decisioni calate dall’alto, o se finalmente vuole esercitare
le sue prerogative a tutela del proprio territorio. Non si può governare una Regione comportandosi come uno struzzo. Se si
mette la testa nella sabbia si fa solo il gioco della potente lobby del gas che
punta a fare profitti sulla pelle dei cittadini”.
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