
ACQUA IL COMMISSARIO DI CHIODI NON E’ “DEMOCRAZIA”
Le vicende relative alla fornitura dell’ACQUA diventano sempre più complesse ed intricate.
Oggi c’è un ATO 3 Peligno – Alto Sangro, che doveva essere liquidato e non è stato mai sciolto, un ATO Provinciale che doveva sorgere e non è mai nato, un ATO unico che la Regione aveva in mente di costituire ma che la legge abrogativa degli ATO del marzo 2010 ha impedito anche di iniziare a costituire.In questa gravissima confusione normativa, il Commissario REGIONALE (nominato da Chiodi) Pierluigi Caputi continua ad esercitare, in maniera AUTORITARIA, i poteri e le facoltà che dovrebbero essere demandate agli Amministratori Locali ed alla discussione politica.L’ultima sciagura, in ordine di tempo, è la chiusura della SACA S.p.A. al 31/12/2010 che il Commissario Regionale ha prospettato in palese violazione delle leggi ed in particolare dell’art.23 bis e relative leggi collegate.E’ evidente che tale decisione comporterebbe gravissime perdite di posti di lavoro per tutti i dipendenti della Saca e della UNDIS in un territorio già pesantemente colpito da tanti anni da una crisi economica.Il Partito Socialista, nel ribadire che l’acqua non è merce di scambio ma bene pubblico, invita la Regione a dare seguito alla dichiarazione con la quale il Consiglio Regionale si è espresso, lo scorso anno, per la gestione pubblica dell’acqua, e, nello stesso tempo, ad assumere tutte le determinazioni necessarie per rimuovere il Commissario Regionale e restituire alle Amministrazioni Locali i poteri di decisione in ordine alle sorti del servizio idrico integrato ed alla sua gestione.
Se, da un lato, il Commissario, proprio perché Straordinario dovrebbe avere un incarico limitato nel tempo mentre è in carica ormai dal 2007, dall’altro lato è un sacrosanto principio democratico restituire alla politica e a chi è stato eletto dal popolo la programmazione e la gestione dei servizi sul proprio territorio.
Il Segretario Territoriale
Orlando Orsini
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