
LA GUARDIA DI FINANZA DI SULMONA NEL CORSO DI UN CONTROLLO SULLA SS 17 SEQUESTRA DEI CAPI RUBATI DI NOTE GRIFFES E DENUNCIA DUE PERSONE PER RICETTAZIONE.
Acquistava merce di dubbia provenienza a Chieti per immetterla nel mercato campano. Destinazione i banchi del mercato nero. La Guardia di Finanza di Sulmona ha sequestrato 500 capi recanti alcune delle piu' note griffes del "made in Italy", e denunciato per ricettazione i due responsabili, M.P., napoletano di quarant'anni che aveva appena acquistato la merce, e G.R., trentacinque anni di Chieti, reo di aver ricettato i capi di vestiario griffati. I capi sequestrati viaggiavano imballati e confezionati a bordo di un'insospettabile Audi A6 che stava percorrendo la SS17 nel territorio di Pratola Peligna, la direttrice che da Sulmona porta in Campania. I finanzieri di Sulmona, in collaborazione con i colleghi di Ortona, nel corso di un controllo su strada, hanno subito rilevato anomalie e incongruenze nella fatturazione della merce e smascherato l'utilizzo di documentazione di comodo per dissimularne la provenienza furtiva. Dagli accertamenti e' infatti emerso che i capi di vestiario erano stati oggetto di furti in danno di un'azienda di Chieti.
Acquistava merce di dubbia provenienza a Chieti per immetterla nel mercato campano. Destinazione i banchi del mercato nero. La Guardia di Finanza di Sulmona ha sequestrato 500 capi recanti alcune delle piu' note griffes del "made in Italy", e denunciato per ricettazione i due responsabili, M.P., napoletano di quarant'anni che aveva appena acquistato la merce, e G.R., trentacinque anni di Chieti, reo di aver ricettato i capi di vestiario griffati. I capi sequestrati viaggiavano imballati e confezionati a bordo di un'insospettabile Audi A6 che stava percorrendo la SS17 nel territorio di Pratola Peligna, la direttrice che da Sulmona porta in Campania. I finanzieri di Sulmona, in collaborazione con i colleghi di Ortona, nel corso di un controllo su strada, hanno subito rilevato anomalie e incongruenze nella fatturazione della merce e smascherato l'utilizzo di documentazione di comodo per dissimularne la provenienza furtiva. Dagli accertamenti e' infatti emerso che i capi di vestiario erano stati oggetto di furti in danno di un'azienda di Chieti.
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