
NATALE: CIA, SPESI 3,2 MILIARDI DI EURO PER FESTE
- La crisi non ha svuotato le tavole degli italiani: per festeggiare il Natale sono stati spesi oltre 3,2 miliardi di euro. Sono le prime stime della Cia, per la quale "non c'e' stato il tanto temuto crollo nei consumi alimentari che sono cresciuti, in quantita', dello 0,5%. Ed ancora una volta vince la tradizione e il made in Italy.Salmone, ostriche, caviale e frutta esotica con il contagocce. Bene vini e spumanti nazionali che battono lo champagne. In crescita i dolci, con panettoni e pandori che hanno fatto la parte del leone. Il crollo non c'e' stato. A Natale la crisi non ha colpito le tavole degli italiani che per imbandirle hanno speso poco piu' di 3,2 miliardi di euro. Una festa che e' stata trascorsa da nove famiglie su dieci a casa con parenti o amici". La Cia sui consumi alimentari per il cenone della vigilia del 24 dicembre e per il pranzo del 25 dicembre che hanno registrato, in quantita', una crescita dello 0,5 per cento rispetto al 2008, mentre la spesa, in termini monetari, e' aumentata dell'1,2 per cento nei confronti allo scorso anno. Consumi che, comunque, hanno visto affermarsi ancora la tradizione e il "made in Italy" a discapito di prodotti come lo champagne, il salmone, le ostriche, il caviale, la frutta esotica che si sono venduti con il contagocce. La spesa alimentare, secondo le stime Cia, e' stata cosi' ripartita: 1,1 miliardi di euro per carni e pesce; 630 milioni per primi piatti e pane; 500 milioni per dolci soprattutto panettoni e pandori; 420 milioni per vini e spumanti; 350 milioni per formaggi e salumi e 210 milioni per frutta fresca o secca. Insomma un Natale non opulento, ma neanche tanto "freddo" sotto il profilo dei consumi alimentari. "Dalle prime stime si ricava - sottolinea la Cia - gli italiani hanno indirizzato i loro acquisti verso prodotti enogastronomici piu' abbordabili sotto l'aspetto economico. Nella stragrande maggioranza nazionali e tipici delle feste natalizie. Pochi, i cibi di "fascia alta". Una buona performance si e' avuta dai vini, soprattutto i rossi: si sono stappate circa 80 milioni di bottiglie, con una crescita del 1,8 rispetto allo scorso anno. Bene anche gli spumanti che hanno registrato un aumento negli acquisti del 2,1%". Secondo la Cia le oltre 23 milioni di famiglie italiane si sono rivolte in prevalenza alla grande distribuzione commerciale (56%), ai negozi tradizionali (24%), ai mercatini locali (18%), e il 2% si e' rivolto a internet.
- La crisi non ha svuotato le tavole degli italiani: per festeggiare il Natale sono stati spesi oltre 3,2 miliardi di euro. Sono le prime stime della Cia, per la quale "non c'e' stato il tanto temuto crollo nei consumi alimentari che sono cresciuti, in quantita', dello 0,5%. Ed ancora una volta vince la tradizione e il made in Italy.Salmone, ostriche, caviale e frutta esotica con il contagocce. Bene vini e spumanti nazionali che battono lo champagne. In crescita i dolci, con panettoni e pandori che hanno fatto la parte del leone. Il crollo non c'e' stato. A Natale la crisi non ha colpito le tavole degli italiani che per imbandirle hanno speso poco piu' di 3,2 miliardi di euro. Una festa che e' stata trascorsa da nove famiglie su dieci a casa con parenti o amici". La Cia sui consumi alimentari per il cenone della vigilia del 24 dicembre e per il pranzo del 25 dicembre che hanno registrato, in quantita', una crescita dello 0,5 per cento rispetto al 2008, mentre la spesa, in termini monetari, e' aumentata dell'1,2 per cento nei confronti allo scorso anno. Consumi che, comunque, hanno visto affermarsi ancora la tradizione e il "made in Italy" a discapito di prodotti come lo champagne, il salmone, le ostriche, il caviale, la frutta esotica che si sono venduti con il contagocce. La spesa alimentare, secondo le stime Cia, e' stata cosi' ripartita: 1,1 miliardi di euro per carni e pesce; 630 milioni per primi piatti e pane; 500 milioni per dolci soprattutto panettoni e pandori; 420 milioni per vini e spumanti; 350 milioni per formaggi e salumi e 210 milioni per frutta fresca o secca. Insomma un Natale non opulento, ma neanche tanto "freddo" sotto il profilo dei consumi alimentari. "Dalle prime stime si ricava - sottolinea la Cia - gli italiani hanno indirizzato i loro acquisti verso prodotti enogastronomici piu' abbordabili sotto l'aspetto economico. Nella stragrande maggioranza nazionali e tipici delle feste natalizie. Pochi, i cibi di "fascia alta". Una buona performance si e' avuta dai vini, soprattutto i rossi: si sono stappate circa 80 milioni di bottiglie, con una crescita del 1,8 rispetto allo scorso anno. Bene anche gli spumanti che hanno registrato un aumento negli acquisti del 2,1%". Secondo la Cia le oltre 23 milioni di famiglie italiane si sono rivolte in prevalenza alla grande distribuzione commerciale (56%), ai negozi tradizionali (24%), ai mercatini locali (18%), e il 2% si e' rivolto a internet.
Nessun commento:
Posta un commento