ROMA - "La riformulazione presentata rappresenta finalmente il risultato di una fortissima pressione esercitata dall’opposizione in queste settimane, con l’obiettivo di evitare che il Cratere 2009 venisse discriminato rispetto al cratere sismico del Centro Italia, per il quale la proroga era stata invece già riconosciuta. Una disparità inaccettabile, che abbiamo contrastato con determinazione dentro e fuori le sedi istituzionali.La scelta compiuta dal Governo e dalla maggioranza – quella di prevedere un contributo aggiuntivo a compensazione delle spese non coperte dal contributo terremoto – è la soluzione che in ultima analisi si è valutato di adottare. Si è così imboccata la strada di riportare tutto sugli Uffici speciali per la ricostruzione, uscendo dal doppio binario dei contributi per la ricostruzione e delle agevolazioni del superbonus.
Si tratta di una soluzione che arriva però troppo tardi e al termine di un percorso eccessivamente tortuoso, che per mesi ha lasciato famiglie, imprese e tecnici in una condizione di profonda incertezza. È l’epilogo confuso di una vicenda altrettanto confusa. Tuttavia, grazie al lavoro svolto e alle pressioni esercitate dall’opposizione, oggi si intravede finalmente un minimo di stabilità e una prospettiva di soluzione.
Ora si apre una fase altrettanto delicata: sarà indispensabile vigilare e monitorare con grande attenzione affinché le risorse disponibili siano realmente capienti e sufficienti a coprire tutti i costi aggiuntivi delle pratiche già in discussione e in istruttoria. Allo stesso tempo, occorrerà verificare che l’ulteriore carico di lavoro scaricato sugli Uffici speciali non finisca per mettere in difficoltà operatori e tecnici, rallentando ulteriormente i processi.
Chiediamo alla maggioranza di governo un monitoraggio costante e puntuale del nuovo sistema, per verificare passo dopo passo se esso sarà in grado di garantire fluidità, concretezza ed efficacia, evitando nuove confusioni e ulteriori rallentamenti della ricostruzione.
Noi, come abbiamo fatto per ottenere questa riformulazione, continueremo a essere molto presenti su questa vicenda. Garantiamo fin da ora tutto il nostro impegno istituzionale e politico, perché alle comunità colpite dal sisma servono certezze, tempi chiari e risposte concrete, non soluzioni tardive e percorsi a ostacoli".
Sen. Michele Fina
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