Il futuro? Un viaggio nel passato. Controinformazione, partecipazione, confronto. E letteratura delle donne il titolo di questa V edizione, per fare spazio, a partire dalle pagine di saggi e romanzi, a preziose opportunità di riflessione e progettualità, una pratica critica che dovrebbero considerare anche e soprattutto le istituzioni, al fine di giungere a un nuovo patto sociale, realmente equo e condiviso, che possa davvero consentire progresso sociale alla società contemporanea tutta.
La kermesse - che gode degli alti patrocini del Ministero della Cultura e delle Regioni Puglia e Abruzzo, della sponsorship di Fondazione Carispaq, del Consiglio regionale d’Abruzzo e dell’associazione Equonomics diretta dall’economista femminista Azzurra Rinaldi - dà voce a tematiche che ruotano intorno a temi spesso ancora considerati tabù, connotati come “divisivi”: il corpo delle donne, la maternità come libera scelta, la sessualità e l’educazione al consenso, il potere dei soldi, la violenza di genere, il lavoro delle donne, il passaggio alla terza e quarta età, la staffetta generazionale, il ruolo delle donne nelle terre oppresse del mondo, alla luce di vecchi e nuovi conflitti globali.
Anche stavolta si preannuncia uno tsunami culturale Ju Buk Festival, che nel gergo locale sta a indicare la bisaccia del pastore transumante. Proprio dall’antico tratturo règio della Transumanza si parte quest’anno: il festival infatti “raddoppia” con una prima tappa di due giorni a Peschici (Fg), a strapiombo sul mare: il 29 luglio si presenta in piazza S.Antonio Una questione di soldi (Sonzogno 2025) di Gabriella Genisi, creatrice del fortunato personaggio di Lolita Lo Bosco, resa celebre dalla serie tv interpretata da Luisa Ranieri, e con il reading sull’ambivalenza della bellezza femminile dal titolo Sei troppo figa! della drammaturga Antonella Questa, interpretato da Valentina Melis; si prosegue il 30 luglio sotto le stelle del Gargano con Filosofe, 10 donne che hanno ripensato il mondo (Ponte alle Grazie 2025) di Francesca Romana Recchia Luciani, direttrice del primo Dottorato di interesse nazionale in Gender Studies all’Università di Bari, seguita dal monologo Damned Iago, scritto e interpretato da Mimmo Padrone, in un’intensa reinterpretazione del duplice femminicidio dell’opera shakespeariana.
La kermesse si sposta quindi a Scanno (Aq) in auditorium Guido Calogero dove il pomeriggio del primo agosto sarà dedicato al rapporto tra giovani e adulti, con la presenza degli studenti delle scuole medie e superiori di Scanno. Si apre con Se mi guardo da dentro (Salani 2024) di Ilenia Zedda, si prosegue con I bambini non nascono sotto i cavoli (Newton Compton 2025) di Francesca Palazzetti ed Annalisa Cuzzocrea con il suo E non scappare mai (Rizzoli 2025), il libro sulla vita pubblica e privata, il pensiero e la passione politica di un’indimenticata Miriam Mafai.
Apre la seconda giornata scannese dedicata alla saggistica la sociologa Rosalba Belmonte con Senza Stato, il fallimento del progetto nazionale palestinese (Meltemi 2024) seguita da Roberta Scorranese con Fluido, corpi mutevoli e instabili nell’arte (Giunti 2025). Il sabato sera prevede la seconda rappresentazione di Damned Iago, pièce teatrale scritta e interpretata da Mimmo Padrone.
La giornata conclusiva a Scanno vedrà sul palco Rossana Campo con Libere e un po’ bastarde (Bompiani 2025), Francesca Sensini, docente di italianistica all’Université Cote d’Azur di Nizza, con Afrodite viaggia leggera (Ponte alle Grazie 2024) e l’imperdibile evento con Donatella Di Pietrantonio che riporta tra i suoi monti L’età fragile (Einaudi 2024), il romanzo vincitore del Premio Strega 2024: un ritorno a Scanno a cui l’autrice è particolarmente legata, tanto da aver ambientato parte dei suoi libri proprio sulle rive del celebre lago a forma di cuore.
Il 6 agosto il primo fuori rassegna con l’acclamato Quello che so di te (Guanda 2025) di Nadia Terranova, in cinquina finalista allo Strega 2025 con questa opera intensa e personale in cui torna a interrogare la propria mitologia familiare percorrendo la storia della bisnonna e attraversando generazioni. Una riflessione profonda sul potere della Memoria individuale e collettiva e sulla nostra capacità di trascenderla per immaginare chi realmente siamo: pagine in grado di rammendare strappi sociali, rovesciare rappresentazioni, abbattere pregiudizi, costruire ponti tra culture e scrivere nuove grammatiche di rapporti tra i generi.
Come ogni anno la partecipazione straordinaria di Stefania Pezzopane, politica e attivista ma soprattutto amica del festival e profondamente legata al territorio: “Una terra bellissima, antica, dove puoi incontrare un’orsa o una cerva. Terra madre impervia e aspra. A Scanno, magnifico eterno luogo, le donne prendono parola, parola scritta che penetra la pietra e trasforma questi luoghi, enclave di un antico e moderno femminismo, viscerale e sfidante. Anche quest’anno accompagno con passione questa straordinaria creatura femminista”.
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