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giovedì 2 febbraio 2023

PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE PERSONALE POLIZIA PENITENZIARIA ABRUZZO

SULMONA - "Le scriventi Segreterie Regionali maggiormente rappresentative della Polizia Penitenziaria, nel denunciare il grave stato in cui versano gli istituti abruzzesi
DICHIARANO ALL'UNISONO LO STATO DI AGITAZIONE.
In questi ultimi anni abbiamo visto un generale peggioramento delle condizioni di lavoro e di vivibilità all’interno degli istituti, dove si lavora in uno stato di continua sofferenza, dove i diritti soggettivi sono un lontano ricordo; carenze di organico, sovraffollamento detenuti, presenza di
soggetti reclusi con problemi psichiatrici, ricorso ordinario allo straordinario ed una mala-gestione
dei detenuti creano tutte le condizioni necessarie per far si che i Poliziotti penitenziari siano
maltrattati, aggrediti e talvolta perfino malmenati, tutto questo in quel che appare come un vero e
proprio disinteresse da parte dell’Amministrazione Penitenziaria.È ORA DI RIDARE DIGNITÀ AI POLIZIOTTI PENITENZIARI ABRUZZESI
per questi motivi chiediamo all'amministrazione penitenziaria di intervenire urgentemente
con provvedimenti anche straordinari, prima che la situazione degeneri ulteriormente, questo stato
di abbandono deve cessare, i Poliziotti Penitenziari hanno bisogno di svolgere il proprio compito
nelle migliori condizioni possibili, nelle condizioni previste dai contratti e dalle norme che regolano
la vita penitenziaria.
Quindi le OO.SS. firmatarie del presente documento nel dichiarare l'inizio dello stato di
agitazione preannunciano l'avvio di una serie di iniziative di protesta con le modalità che saranno
ritenute necessarie e che saranno comunicate di volta in volta agli organi di stampa.
Chiediamo ai competenti uffici di avviare una revisione delle piante organiche, non più
rinviabile, di intraprendere una politica gestionale degli istituti improntata a rendere sicuro il
lavoro della Polizia Penitenziaria, l'invio immediato di poliziotti a supporto degli istituti più in
sofferenza, la ripresa del progetto di revisione dei circuiti penitenziari regionali– ad oggi in tutti gli
istituti abruzzesi convivono circuiti spesso incompatibili tra loro e che aumentano le difficoltà
gestionali dei reclusi –, la riduzione o comunque un'equa distribuzione delle presenze di detenuti
psichiatrici, di provvedere anche all'incremento delle figure essenziali nelle carceri abruzzesi
come psichiatri e educatori, al momento abbiamo una percentuale altissima di detenuti con
problemi mentali e gli psichiatri si vedono poche volte al mese; per non parlare degli educatori che
sono così pochi da rendere necessario il supporto dei Poliziotti penitenziari per le ordinarie
mansioni d'ufficio delle rispettive aree pedagogiche".


 SAPPE OSAPP UIL PA/PP USPP FNS CISL FP CGIL
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