A questo proposito, sono state già diramate direttive essenziali da parte della Procura della Repubblica e del Tribunale per i Minorenni, affinché le Forze dell’Ordine, con il coordinamento delle Prefetture e l’ausilio degli altri Enti preposti, come la Direzione Regionale della Protezione Civile, segnalino agli Uffici Giudiziari, con urgenza e completezza, gli arrivi in Abruzzo di tutti i minori ucraini che non siano accompagnati da almeno uno dei genitori.
In tali casi, senza una decisione del Tribunale per i Minorenni qualunque accoglienza di minori – anche se provenienti da orfanotrofi o apparentemente in stato di abbandono – non può avvenire legalmente; non è possibile - allo stato - disporre forme di affido o di qualunque tipo di accoglienza presso famiglie, privati o soggetti non abilitati senza il preventivo intervento degli Uffici Giudiziari Minorili, che sono tenuti a tutti gli accertamenti del caso.
L’inosservanza dei canali istituzionali che passano attraverso gli Uffici Giudiziari Minorili va scongiurata, in quanto rischia di essere pregiudizievole per i minori, tutti particolarmente vulnerabili, di violare norme anche penali e addirittura di agevolare - pur se involontariamente - possibili condotte pericolose di terzi, improntate a scarsa trasparenza o al perseguimento di fini diversi, quando non illegali.
L’accoglienza non è efficace se diviene una manifestazione solo emotiva. Essa deve avvenire nelle forme e mediante le competenze previste. Solo entro questi binari la solidarietà della comunità civile sarà di aiuto alle istituzioni e, soprattutto, ai minori cui è rivolta".
Il Procuratore della Repubblica Il Presidente
presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila del Tribunale per i Minorenni
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