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venerdì 28 dicembre 2018

REPLICA DI SUCCESSO PER LA PRESENTAZIONE DI "CAPORETTO MANAGEMENT"

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SULMONA - Sala gremita di presenze, ieri al Gran Caffé Letterario, per la replica della presentazione di Caporetto Management. Dalla disfatta alla vittoria: la lezione di Armando Diaz per i manager moderno, testo scritto da Antonio Iannamorelli e pubblicato a novembre dalla Lupi Editore.
 L'autore del volume Antonio Iannamorelli, lobbista parlamentare e direttore operativo di Reti,  società di lobbying, public affairs e comunicazione, ha incontrato il pubblico insieme al giornalista e conduttore televisivo Carlo Puca, presso la sala del centralissimo locale storico della città.
Il testo racconta di come, dopo la storica sconfitta italiana a Caporetto, durante la prima guerra mondiale, le decisioni di Armando Diaz aiutarono l'Italia a riprendersi grazie ad una strategia di comunicazione efficace, al quale dovrebbero ispirarsi anche oggi i manager e le figure istituzionali che amministrano il nostro paese.
A fare da contrappunto alla figura vincente del generale Armando Diaz, si opponeva quella del generale Luigi Cadorna, che perse la guerra con  le forze austro-ungariche e tedesche perché non capì l'importanza che ha il ruolo della comunicazione nell'ambito di un conflitto.
Alla domanda del giornalista "Nell'attualità chi può essere accostato alla figura del generale Diaz e chi a quella di Cadorna?" l'autore risponde "Sia Renzi che Berlusconi hanno avuto dei tratti di cadornismo. Di Diaz ne vedo pochi. Diaz è Gentiloni, ma si è visto che questo paese non lo apprezza. Diaz è anche Tsipras, il primo ministro della Grecia, una persona che in un momento drammatico ha dato una lezione a tanti leader europei. Ha tirato fuori la Grecia dalla posizione drammatica in cui era finita e per questo perderà le elezioni. Come Diaz che alla fine è chiamato dal re per fare il ministro all'epoca in cui era premier Mussolini e che dopo qualche tempo litigò con il suo capo, anche Tsipras perde il consenso popolare perché piegatosi ai diktat della Troika. Quando Cadorna morì si intitolarono  molte più strade a Cadorna che non a Diaz."

Per informazioni contattare la Lupieditore 




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