L’AQUILA - “Stiamo facendo il piano per non chiudere i piccoli ospedali”. Lo ha detto il Vice Premier, Luigi Di Maio, in visita questa mattina nel capoluogo di regione. Fra i temi toccati, oltre al reddito di cittadinanza, c’è anche quello della sanità con gli ospedali dell’area disagiata e i punti nascita da mantenere in vita. Manca la parola magica “Sulmona” nel discorso del Ministro e Vice Presidente del Consiglio ma non è sicuramente un caso che all’Aquila si è parlato di piccoli ospedali, dopo le richieste di incontro al Ministero dei singoli territori, in riferimento alle aree disagiate e ai tempi di percorrenza. Il pensiero quindi è andato tanto al nosocomio peligno quanto al punto nascita che nelle ultime settimane è rimbalzato anche a livello nazionale.
“Stiamo facendo il piano per non chiudere i piccoli ospedali, quelli che sono fondamentali, in zone in cui puoi anche dire che è un ospedale a trenta chilometri ma se quei trenta chilometri sono curva e mulattiere, allora non sono trenta chilometri così si rischia la vita, tenendo l’ospedale così lontano” ha spiegato Di Maio, annunciando anche che il ministro della Salute, Giulia Grillo, sta lavorando proprio in questa direzione, per garantire anche alle zone disagiate un accesso agevole alla sanità, così come avviene per tutti i cittadini. Un piccolo spiraglio si apre per perorare la causa di un territorio, come quello di Sulmona, orograficamente svantaggiato.
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