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venerdì 17 febbraio 2017

"SABATO MATTINA CON LA POLFER IN STAZIONE PER DIFENDERE IL PRESIDIO E LA NOSTRA TERRA"

SULMONA - “La città non può reggere un’altra iniqua razionalizzazione governativa che questa volta sottrae un presidio di polizia. Non è un taglio, ma una vera e propria rapina che lascia esposto alla crudeltà dei tempi un territorio gentile, incapace di difendersi a mani nude - scrive in una nota Alberto Di Giandomenico, coordinatore di Sovranità Sulmona - È dagli anni Cinquanta che la valle Peligna subisce spoliazioni e non dobbiamo mai stancarci di reagire, di far sentire la nostra voce, di manifestare per la difesa dei nostri diritti fondamentali, per il mantenimento e il potenziamento del presidio di polizia ferroviaria.
Sabato mattina vi aspetto in stazione per protestare contro quest'ennesima ingiustizia. Un tempo era il distretto militare, oggi l’ospedale, il Punto nascita, il tribunale e decine di uffici pubblici minacciati di chiusura. Sacrificando, in questa ennesima assurda manovra governativa, proprio La Polizia ferroviaria del capoluogo peligno. È il colpo di grazia all’ultimo bastione di difesa di un territorio in cui la gente è esasperata dai livelli di disoccupazione dove, forse inconsapevolmente, i governanti bruciano uno degli ultimi tentativi di rilancio che del turismo verde fa economia in armonia con l'ambiente, la città è porta naturale dei Parchi. Gli  standard di sicurezza non vanno messi in discussione tanto per i passeggeri quanto per i flussi turistici che in questi ultimi anni sono stati garantiti grazie ai viaggi sulla linea ferroviaria della Transiberiana d’Italia (Sulmona Carpinone), organizzati dall’associazione Le Rotaie e Fodazione Fs, adesioni in ascesa. Ho come l’impressione che si voglia troncare sul nascere ogni iniziativa volta alla ripresa economica di Sulmona, questa città non deve stare simpatica né alla Regione né tanto meno al governo Roma se per ogni "riforma" la si prende alla gola per sgozzarla. Questa è l’idea che ho se tagliano ancora e ancora, il presidio di polizia in stazione e solo l'ultima cattiveria. Questi tagliatori di gole riescono almeno a porsi una domanda: "Come si potrà mandare avanti il discorso del rilancio economico e convincere la gente a prendere il treno se la stazione non è più sicura,  se per raggiungere la città si devono percorrere strade devastate e zone franche che è impossibile pattugliare con una sola volante in dotazione al Commissariato di Sulmona? Ci rendiamo conto, una sola volante impegnata su tutta la valle Peligna.  Non si può chiedere altro a questa città altri sacrifici e sabato alle ore 10 sarò affianco della Polfer Sulmona e manifesterò con tutta la forza che posso per difendere il presidio di Polizia ferroviaria e la mia terra”.
“La Polfer non va chiusa, va implementata – conclude Di Giandomenico con un esempio per comprendere la grave situazione di emergenza che si delinea lasciando scoperto questo nervo della città - Cancellata la Polfer Sulmona, se si dovesse intervenire in stazione e nel contempo si richiede un certo spiegamento di forze in un altro comune del comprensorio peligno, la pattuglia si dovrebbe dividere a metà? Si dovrebbe affidare il servizio di pattuglia ad agenti che con il dono della bilocazione per non dire dell’ubiquità così per tenere sotto controllo il vasto territorio, per giunta montano, in cui la Polizia di Sulmona esercita le sue funzioni. I tagliatori si rendono conto che rischiamo un effetto domino di sciagure tutto addosso alla nostra comunità. Ci vogliono morti?" Alberto Di Giandomenico.