SULMONA – Gli scioperi alla Magneti Marelli di Sulmona segnano un record italiano. Nelle tre proteste indette nell’ultimo periodo dalla Fiom Cgil della Provincia dell’Aquila il 6 e 7 aprile, il 19 maggio e lo scorso week end la risposta dei lavoratori è stata altissima, fino a toccare la soglia del 90%.A rendere noto il bilancio degli scioperi sono stati questa mattina Pietro Campanella e Alfredo Fegatelli della segreteria Fiom Cgil.
All’indomani dell’ultima protesta per la Sistemi Sospensioni arriva il giorno della verità. Domani alle ore 16,30 avrà luogo infatti l’ennesimo confronto fra il sindacato della Fiom Cgil e la direzione aziendale con l’auspicio di trovare un accordo sull’organizzazione del lavoro. “L’adesione massiccia ai nostri scioperi è frutto dell’esasperazione dei lavoratori."La riorganizzazione degli orari e in particolare la nuova turnazione sta diventando sempre più insostenibile.Non è possibile lavorare per 12 giorni consecutivi"affermano i sindacati.Chi smonta il sabato mattina alle ore 14,00 torna a lavorare la domenica sera alle ore 22,00, dopo solo 32 ore, non garantendo il rispetto della legge 66 che prevede un fermo di almeno 36 ore dalla fine dell’ultimo turno al primo turno settimanale.
E’ tutto un malcontento generale”, incalza Fegatelli. Stando a quanto riferiscono dal sindacato i carichi di lavoro all’interno dello stabilimento sarebbero diventati stressanti e disumani. In un turno di otto ore si producono circa trecento pezzi con un gruppo ruota che va costruito più o meno in un minuto. “Senza contare”- aggiunge Fegatelli- “che i lavoratori pagano anche la disorganizzazione del lavoro”. Domani per sindacato e azienda sarà un confronto decisivo. In caso di esito negativo dal sindacato sono pronti a nuove iniziative di protesta.
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