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martedì 10 marzo 2015
METANODOTTO SNAM:M5S"OPERA PERICOLOSA E INUTILE"
L'AQUILA - "L'opera Snam è uno scempio e finalmente se n'è accorta anche la Regione. Il Movimento Cinque Stelle Abruzzo, da sempre schierato in prima linea contro quest'opera inutile che causerà enormi problemi al territorio abruzzese: ci riteniamo soddisfatti di come le numerose proteste e richieste dei cittadini abbiano avuto seguito nelle parole dell'assessore Mazzocca che ha deciso, forse non troppo tardi, di prendere la posizione che è stata da noi più volte richiesta ad una Regione che si dice attenta al territorio". Lo afferma il Consigliere regionale del M5S Gianluca Ranieri.
"Nei giorni scorsi - continua - la giunta abruzzese ha ribadito il diniego all'intesa per l'opera Snam deliberando che 'gli scavi necessari per la posa in opera dei giganteschi tubi richiedono servitù per una estensione di 40 metri, 20 m per lato, e rappresenterebbero un elevato consumo di territorio ed un serio ostacolo ad una corretta pianificazione urbanistica con limiti e danni alle attività agricole'.E' il primo passo di una battaglia che noi del Movimento Cinque Stelle Abruzzo continueremo a combattere, sperando che l'azione della Regione non si esaurisca con una delibera, ma che impedisca effettivamente la costruzione di un metanodotto che non deve essere costruito sul territorio regionale. La Snam è da combattere con caparbietà e consapevolezza perchè l'opera è inutile e altamente impattante. Sono 26 i Comuni interessati dal passaggio dei tubi tra Abruzzo, Umbria, Marche, Lazio e dei 18 comuni abruzzesi metanodottizzati, 17 sono nella provincia
dell'Aquila attraversata per oltre 103 km dal tracciato: L'Aquila, Sulmona, Pratola Peligna, Roccacasale, Corfinio, Collepietro, Navelli, Caporciano, San Pio delle Camere, Prata d'Ansidonia, San Demetrio nei Vestini, Poggio Picenze, Barisciano, Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno e Montereale". "Il metanodotto - sottolinea Ranieri - si snoda lungo le depressioni dell'Appennino centrale, uno dei territori che sull'intera penisola spicca per l'elevato rischio sismico, correndo in parallelo e intersecando le numerose faglie che si diramano nelle località dell'Aquilano. Al rischio sismico va aggiunto quello ambientale e paesaggistico dei territori interessati, in alcuni casi si andrebbero a cancellare per sempre aree di interesse archeologico, a sconvolgere antichi tratturi, boschi e foreste secolari, numerosi corsi d'acqua.L'opera provocherà una alterazione profonda ed irreversibile degli habitat e degli equilibri naturali e di sicuro non può conciliarsi con il progetto A.P.E. (Appennino Parco d'Europa)".