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martedì 27 gennaio 2015

GIORNO DELLA MEMORIA, 7O ANNI FA LA LIBERAZIONE DI AUSCHWITZ

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SULMONA  - "Sono trascorsi 70 anni da quel 27 gennaio del 1945 quando il mondo conobbe fino in fondo il vertice dell'orrore al quale può arrivare l'essere umano con i suoi totalitarismi ideologici e politici: una simbiosi di barbarie e razionalità, di selvaggio e di tecnocratico; un'opera di morte intenzionale, scientificamente programmata e realizzata". E' il messaggio che il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio, ha inviato alla comunità abruzzese per celebrare la "Giornata della memoria".Questa mattina a Sulmona si sono svolte due manifestazioni.
La prima al Cinema Pacifico organizzata dal Liceo Giambattista Vico dal titolo"Genocidio, radici socio-politiche ed antropologiche" con la partecipazione di Antonello Canzano, docente di sociologia politica e sicurezza internazionale Università di Chieti e Roma 3(VIDEO)








La seconda ha visto l'intera comunità scolastica del Polo Scientifico Tecnologico che si è unita per gettare un seme di pace e di speranza  e per dire forte: "non vogliamo, non dobbiamo dimenticare". Una schiera di studenti ha affollato il complesso monumentale dell’Annunziata. “ La memoria è adesso”, hanno scritto su facebook alcuni docenti del Polo.






 “E’ una pagina storica per Sulmona- ha commentato il Dirigente Scolastico Massimo Di Paolo- questa è una generazione cosciente”. Accanto a Di Paolo nel corso della cerimonia commemorativa Franco Casciani, il Presidente del Consiglio Comunale di Sulmona. “ Basta a una società fondata sulla disparità di diritti”, hanno detto i rappresenti del “Fermi” Antonio Menchinelli e Nicola Di Nicola. “ L’uomo dimentica troppo presto, noi invece no”, ha aggiunto Alberto D’Ascanio, il rappresentate dell’Itc e Itg. La memoria dunque ancora oggi appare necessaria perché le cose che si dimenticano possono tornare.



 "Questa giornata - ha detto Di Pangrazio - ci aiuta a ricomprendere e diffondere i valori della solidarietà, del rispetto reciproco, della non violenza, ancora di più oggi, affinché si realizzi quella pacifica convivenza in grado di combattere i pregiudizi e i razzismi, che sembrano riesplodere con fragore nelle società attuali. Occorre saper resistere al male, dove e come esso si manifesta. E per poterlo fare, un individuo ha bisogno di sentirsi inserito in un ordine di valori condiviso".
    "La politica e le Istituzioni, con le loro responsabilità di legislazione e di governo, devono rendere possibile il coraggio civico ed etico dei cittadini - ha continuato Di Pangrazio - E allora anche per noi ricordare la Shoah significa farne memoria, perché la memoria è garanzia di libertà. E' nostro compito mantenere questo giorno al di sopra di qualsiasi strumentalità ideologica, valorizzandolo come memoria condivisa, come coscienza condivisa con tutti gli abruzzesi. E' intento dell'Ufficio di Presidenza - ha poi annunciato - interagire con gli studenti delle Scuole superiori delle città d'Abruzzo, perché i giovani siano aiutati a conoscere meglio e fare memoria di quanto avvenne il secolo scorso. La nostra cura deve essere rivolta alla corretta conservazione e all'efficace trasmissione di quanto avvenne, per affrontare con attenzione quanto oggi in Europa e nel mondo si sta riproponendo in termini di violenza e ingiustizia, di intolleranza e sopraffazione, e trovare gli antidoti contro il ripetersi delle atrocità avvenute nel secolo scorso. Non dimenticare - ha rilevato, infine, Di Pangrazio - è il monito che oggi risuona a difesa dei principi di libertà e di uguaglianza garantiti dalla Costituzione repubblicana e sanciti dallo Statuto della nostra Regione".