dell'Aquila e di Chieti e' differito di tre anni.
Di Pangrazio, accompagnato dal vicesindaco di Avezzano Boccia e dal Presidente del consiglio Domenico Di Berardino, ha inoltre citato il parere pronunciato dal CSM in merito alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie che all’articolo 10 (Entrata in vigore e data di efficacia) esprime quanto di seguito riportato: “Comprensibile e condivisibile, in ragione delle particolari e gravissime vicissitudini conseguenti agli eventi tellurici del 6 aprile 2009 (che hanno toccato direttamente anche l’edilizia giudiziaria dell’area), è il disposto dell' art. 1 comma 5 bis della legge n. 148/2011, introdotto dall'art. 1 comma 3 della legge n. 14/2012, con riferimento agli uffici giudiziari di L’Aquila e Chieti”. Da un’attenta analisi il CSM sembrerebbe rafforzare quanto già sancito dal comma 5 bis dell’articolo 1 della legge 148 del 2011 in cui si parla di differimento dell’esercizio della delega ad adottare uno o più decreti legislativi per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Di Pangrazio auspica che ora le commissioni parlamentari, in sede d’esame dello Schema di decreto legislativo recante «Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, in attuazione dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n.148», sostengano il dettato del citato comma 5 bis. Il consigliere ribadisce comunque che tornerà ad incontrare i capigruppo del Pd alla camera e Senato, l’onorevole Marini e gli onorevoli abruzzesi affinchè procedano nel loro impegno a far si che trovi applicazione, per le circoscrizioni di L’Aquila e Chieti, il differimento di tre anni dell’esercizio della delega alla riorganizzazione degli uffici giudiziari.