Dopo i saluti della Preside, il Sindaco Berardinetti ha letto un’intensa poesia di M. Alessandra Filippi “…in israele e in Palestina ho visto il confine che divide la Storia dalla coscienza… Gaza è una ruga profonda che non voglio guarire... E se la giustizia ha un volto, non è quello della vendetta…”.
Una articolata riflessione è stata poi fatta dal Sindaco Giovagnorio: “Care Ragazze, cari Ragazzi il nostro muoverci oggi per venire qui in Piazza dell’Obelisco è per assumere coscienza che ciò che sta avvenendo nella Striscia di Gaza è l’assurda replica di genocidi per cui tante volte abbiamo detto ‘mai più’ e rende onore alla vostra sensibilità e alla vostra civiltà! A voi che siete l’unica vera speranza di questo mondo malato di malvagità!”.
“E non è questione di essere di destra o di sinistra”, ha proseguito il Primo Cittadino di Tagliacozzo citando il Cardinale Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme: “qui non è questione di appartenenza, ma di umanità!”.
“A cosa s’è ridotta la nostra civiltà occidentale, la nostra intelligenza di popoli maturi, di democrazie compiute e inattaccabili: a fare paragoni tra attacchi terroristici e genocidi, a contare poche o tante, centinaia o migliaia di vittime”.
E sulla terribile frase ‘Definisci bambin’ pronunciata da Eyal Mizrahi, il Sindaco ha detto: “Un bambino non si definisce. Un bambino si preserva dal male, si custodisce in tutto ciò che di bene possiamo offrirgli… non devono scappare disperati e piangenti, scalzi, su strade sterrate e polverose, con vestiti laceri e portando sulle loro fragili spalle sorelline o fratellini più piccoli. Un bambino non dovrebbe mai conoscere la paura delle esplosioni e dei crolli, il sangue e la polvere sul viso, la fame, la solitudine e la disperazione di veder morti la propria madre, il proprio padre, i fratelli!”.
Giovagnorio ha quindi concluso il suo intervento citando Ghandi e l’altro terribile fatto del suicidio del giovane studente nella scuola di Fondi (Lt): “Ghandi, il più grande testimone della non violenza, diceva: ‘Se vuoi costruire il futuro comincia dai bambini’. Care Ragazze, cari Ragazzi, questo nostro gesto oggi non porrà fine alla immane sofferenza di tanti innocenti, alla cieca violenza di chi aggredisce, alle speculazioni materiali e spirituali che solo il cuore corrotto e l’avidità umana sanno produrre, tuttavia farà sì che si formi, che si accresca, che rinvigorisca nelle nostre coscienze la repulsione ad ogni forma di odio, anche a quelle forme di odio che esercitiamo tra di noi, anche a quegli atteggiamenti che crediamo superficiali e che invece generano sofferenza a chi ci è vicino: parlo del compagno di scuola, parlo di come ci comportiamo in famiglia, nei nostri ristretti ambiti di conoscenza e nella nostra società! Ricordiamoci che anche noi uccidiamo: con una parola di troppo, con un’espressione di scherno, con l’emarginazione di chi, a nostro giudizio, non corrisponde ai nostri canoni, alle nostre vuote forme estetiche, al nostro modo di pensare. Ricordiamo l’ultima di queste piccole vittime, Paolo Mendico, di appena 14 anni, suicidatosi a neanche 100 km da qui perché non ha retto alla violenza di alcuni compagni che l’avevano preso di mira in un terribile gioco che voleva sembrare forse semplice scherno. Ricordiamo con Paolo e con tutti i giovani che soffrono, le vittime innocenti dei conflitti grandi e piccoli in ogni parte del mondo e ricordiamoci, meditiamo, interiorizziamo che la natura umana non è fatta per l’odio, non è fatta per sopprimere il proprio simile, ma è fatta per conviverci e per amarlo! È fatta per la pace!
“Beati gli operatori di pace” (Mt 5,9). Disarmiamo le parole, disarmiamo i cuori: solo l’Amore vince!”
La manifestazione si è conclusa davanti al Municipio, sulla facciata del quale, tra le bandiere d’Italia e d’Europa, è stata issata quella della Palestina".
Servizio fotografico di Emanuele Nuccilli
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