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mercoledì 1 gennaio 2025
CARCERI: "GRAZIE AL PRESIDENTE MATTARELLA, LA POLITICA LO ASCOLTI"
ROMA - "Ringraziamo il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, particolarmente per le sue parole sul sistema carcerario che ha pronunciato durante il tradizionale discorso di fine anno. Ancora una volta il Presidente della Repubblica ha richiamato le condizioni inammissibili delle nostre prigioni, caratterizzate specialmente da un sovrappopolamento detentivo prossimo a 16mila reclusi oltre la capienza e da una penuria negli organici della Polizia penitenziaria di oltre 18mila unità. Ben 89 sono stati i suicidi di ristretti nell'anno che si chiude, mai così tanti, cui bisogna aggiungere 7 appartenenti alla Polizia penitenziaria che, altresì, si sono tolti la vita. Oltre 240 sono stati i decessi totali, due gli omicidi, più di 3.500 le aggressioni alla Polizia penitenziaria, molteplici le evasioni, non si contano le risse, i traffici illeciti, gli stupri, le violenze. Numeri impietosi che restituiscono un quadro oggettivo della drammaticità e della disfunzionalità di prigioni diffusamente illegali e che non assolvono a nessuno degli scopi a esse assegnati né tanto meno alle finalità delle pene sancite dall'art. 27 della Carta costituzionale". Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria."Il Parlamento e il Governo ascoltino le parole del Garante della Costituzione e aprano immediatamente una discussione seria, senza pregiudizi ed evitando di radicalizzare le contrapposizioni, per l'indifferibile varo di provvedimenti utili a restituire crismi di civiltà e legittimità al sistema penitenziario, deflazionando la densità detentiva, implementando gli organici del personale e garantendo l'assistenza sanitaria, conditio sine qua non per riformarlo e stabilizzarlo compiutamente anche attraverso la riorganizzazione e il potenziamento di tutti servizi interni ed esterni, passando per il tangibile rafforzamento del Corpo di polizia penitenziaria le cui condizioni di lavoro sono rese inaccettabili", conclude De Fazio.
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