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venerdì 17 novembre 2023

"SPECIALIZZANDI NEI CENTRI DI RACCOLTA, IL 26 NOVEMBRE ENTRA IN VIGORE IL PROVVEDIMENTO"

ROMA - "Il ministero della Salute e il ministero dell’Università e della Ricerca hanno adottato il regolamento che disciplina l’attività di raccolta sangue e plasma. Ecco quali sono i requisiti che medici e associazioni dovranno seguire per inquadrare l’attività di volontariato all’interno del piano formativo delle scuole di specializzazione
Dal 26 novembre l’attività di volontariato dei medici specializzandi all’interno dei centri di raccolta associativi diventerà finalmente ufficiale. È questa, infatti, la data in cui entrerà in vigore il regolamento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, adottato dal ministero della Salute insieme a quello dell’Università e della Ricerca, che disciplina appunto l’attività di raccolta sangue e plasma.Con questo provvedimento vengono definiti i requisiti che sia gli specializzandi che le associazioni dovranno seguire per inquadrare l’attività di volontariato all’interno del piano formativo delle scuole di specializzazione. Capiamo meglio.

Gli specializzandi dovranno comunicare alla propria scuola il periodo di collaborazione, le ore svolte e le informazioni ritenute utili per consentire la verifica degli obblighi formativi (art. 2, comma 3). Nel provvedimento viene inoltre specificata la compatibilità tra attività di volontariato e corso di formazione in attività di raccolta di sangue ed emocomponenti (art. 2, comma 5).

 

Le associazioni di raccolta, di contro, si occuperanno di:

    Provvedere a proprio carico alle coperture assicurative dello specializzando per i rischi professionali, civili verso terzi e per infortunio;
    Determinare le attività degli specializzandi sulla base delle effettive carenze di organico, coordinandosi con i responsabili delle scuole di specializzazione in modo da organizzare turni che non interferiscano con gli obblighi formativi degli specializzandi;
    Tenere traccia dell’attività degli specializzandi. (art. 2, comma 4)

 

Come si legge poi nel decreto, le attività in questione “possono essere svolte esclusivamente presso enti e associazioni che, senza scopo di lucro, svolgono attività di raccolta di sangue ed emocomponenti sulla base di convenzioni stipulate con le regioni o con gli enti del Servizio sanitario nazionale […] Fermo restando l’assolvimento degli obblighi formativi della scuola o del corso cui sono iscritti – prosegue il testo – i medici in formazione, nel periodo di collaborazione volontaria presso gli enti e le associazioni, possono partecipare ai percorsi formativi e di acquisizione delle competenze dei medici addetti alle attività di raccolta del sangue e degli emocomponenti”.

Estrema soddisfazione è stata manifestata dal presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, alla luce del lungo e accurato lavoro di confronto parlamentare che l’associazione stava portando avanti da tempo: «La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di questo documento rappresenta per noi la cosiddetta “chiusura del cerchio”- ha spiegato – dopo quanto previsto dall’emendamento della Sen. Boldrini, che demandava la possibilità di svolgere volontariato proprio all’adozione di questo provvedimento, e del Sen. Cattoi, che rendeva la misura operativa nelle more dell’adozione del regolamento. A livello pratico e operativo tutto questo significa poter contare su un più ampio numero di figure sanitarie che andranno ad agevolare il nostro sistema di raccolta, consentendo alle unità associative di garantire maggiori accessi ai donatori e gestire con più facilità ed efficacia eventuali carenze di personale, un problema che rischierebbe di compromettere il regolare svolgimento delle attività trasfusionali. Ringrazio tutti i nostri interlocutori istituzionali che hanno capito la delicatezza e l’importanza strategica di questo tema e hanno reso possibile giungere a un traguardo di cui beneficeranno tutti, dai donatori ai pazienti fino all’intero Sistema sanitario nazionale».

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