L'AQUILA - "Legge urbanistica regionale, intervento congiunto degli ordini degli Architetti dell’Aquila, Pescara e Teramo: “Molti nostri suggerimenti non sono stati ascoltati, il rischio è rendere inefficace una norma attesa da quarant’anni. Ci dissociamo dal testo di legge portato in approvazione”Un comunicato congiunto, a firma degli ordini degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori dell’Aquila, Pescara e Teramo per analizzare i punti della nuova proposta di legge urbanistica regionale, in approvazione in questi giorni. Gli Ordini, pur riconoscendo l'intento di aggiornare una disciplina che risulta datata e non rappresentativa del territorio, mettono in evidenza indicazioni e criticità espresse dai diversi attori sociali coinvolti nel riordino, come i tecnici degli enti locali e i liberi professionisti. “Va riconosciuto che nel testo licenziato dalla commissione Territorio, ambiente e infrastrutture della Regione Abruzzo sono stati accolti alcuni dei suggerimenti da noi forniti, ma rimangono ancora numerose criticità che rischiano di rendere inefficace una norma attesa da quarant’anni, che dovrebbe invece portare ad una rinascita urbanistica della regione” sottolineano gli architetti.
Dai professionisti una critica per l’assenza nel testo di legge di temi come sicurezza, prevenzione delle calamità naturali, contrasto ai cambiamenti climatici, spopolamento. “La legge dovrebbe indicare almeno i principali temi della pianificazione urbanistica e territoriale di riferimento per la pianificazione locale - il commento degli Ordini -. La legge, poi, non coglie l’occasione di consegnare all’Abruzzo un testo innovativo di carattere edilizio e urbanistico. Emerge invece una norma tradizionale e conformativa”.
Altro tema evidenziato è quello della pianificazione intercomunale: “Resta una mera possibilità lasciata all’iniziativa degli enti, mancando contenuti che la favoriscano in concreto, mentre tali alleanze sarebbero non solo auspicabili ma fondamentali, soprattutto in contesti omogenei caratterizzati da frammentazione amministrativa dove nessun futuro è possibile se non in rete - dicono gli architetti -. E, ancora, per il territorio extra urbano resta una certa ridondanza dei procedimenti da attivare. Infine, il testo non delinea un’adeguata fase di transizione tra l'attuale quadro normativo e di pianificazione locale e le disposizioni della nuova legge urbanistica”.
“Apprezziamo l’impegno dimostrato in questo importante passaggio legislativo da parte degli amministratori e tecnici regionali, nella consapevolezza che i temi proposti richiedevano un tempo di interlocuzione e valutazione non limitato alla sola fase emendativa del testo, ma riteniamo che la proposta di legge urbanistica giunta alla discussione del Consiglio regionale non possa ritenersi capace di rispondere in pieno alle attuali, diverse esigenze del territorio abruzzese. Ci dissociamo dal testo di legge portato in approvazione” aggiungono i rappresentanti degli Ordini.
I professionisti si dicono in ogni caso a disposizione per azioni che possano essere utili a risolvere le criticità evidenziate “nel consueto spirito di collaborazione costruttiva che, da sempre, contraddistingue l’azione degli ordini, organismi pubblici di rappresentanza professionale e di tutela di interessi diffusi non legati solo al mondo delle professioni ma all’intero contesto sociale territoriale”.
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