E' con queste parole di Paolo Nicolato proferite qualche mese fa che vorremmo si aprisse una discussione sull'utilità o meno di avere una Babele calcistica in quella che, insieme a pochissime altre nazioni al mondo, può vantare di avere 4 coppe del mondo annoverate nel suo palmares.
Ci si chiede, a tal proposito, se si possa ancora chiamare campionato italiano un raggruppamento di partite all'interno delle quali il DNA dei giocatori presenta caratteristiche tutt'altro che italiche.
Parlare di campionato italiano con soli due Italiani in campo suona davvero molto male e tifare una squadra di tutti stranieri è un po' come tifare per un'accozzaglia di colori.
L'azzurro trova sempre meno spazio nell'immaginario dei dirigenti delle varie squadre del Bel Paese e questo, così come affermato da Nicolato, non depone a vantaggio delle nazionali notoriamente impostate sulle qualità di campioni che solo vivai autoctoni sono capaci di lanciare (negli ultimi tempi ci si è addirittura dovuti rifare a oriundi come nel caso di Eder, Emerson, Jorginho, etc)
Non ci si deve quindi meravigliare se l'Italia negli ultimi tempi sta mancando a parecchi appuntamenti internazionali.
Se finanche squadre di serie inferiori si rifanno a "legionari" stranieri allora si che c'è da preoccuparsi anche perché se
c'è un modo per portare all'estinzione il calcio italiano allora quello di proseguire sulla strada tracciata non potrà che rappresentarne il più tipico degli esempi.
Nelle foto tre nazionali oriundi
Nicolato
1 commento:
Sono parole che doveva rivolgere al Sig. Gravina garante del calcio (ex ����). Se avesse superato i quarti di finale sicuramente non le avrebbe dette. Sapete il perché? Avrebbe rinnovato il contratto e guadagnato altri ��.
Posta un commento