Per i comitati di Sulmona ha preso la parola Mario Pizzola che ha evidenziato i danni per l’ambiente, il rischio sismico, nonché l’inutilità della centrale e del metanodotto Linea Adriatica della Snam da Sulmona a Minerbio. “Il governo dice che a Sulmona ci sarebbe una sorta di strozzatura della rete metanifera che impedisce al gas di arrivare al nord – ha detto Pizzola -, noi invece diciamo che la strozzatura è nei loro cervelli, perché a Sulmona non c’è nessun imbuto. Quella che raccontano agli italiani è una vergognosa bugia perché dall’Abruzzo possono arrivare a nord 43 miliardi di metri cubi di gas che, uniti a quelli che possono giungere dalla Norvegia e dai tre rigassificatori esistenti, soddisfano ampiamente le esigenze del nord, con un avanzo di 18 miliardi di metri cubi. Pertanto non c’è bisogno di realizzare né il rigassificatore di Piombino, né altri rigassificatori né la Linea Adriatica”. “Loro hanno deciso che ci sono dei territori da sacrificare – ha aggiunto Pizzola -, non per il bene del nostro Paese, ma esclusivamente per i profitti dell’Eni e della Snam; quello che stanno facendo è un vero e proprio stupro dei territori, in violazione della Costituzione e dei diritti sacrosanti delle popolazioni. Sono 15 anni che stiamo lottando contro quest’opera devastante, il cui costo di 2 miliardi e 400 milioni di euro, peserà per 40/50 anni sulle bollette anche delle future generazioni. Ma stia certo il governo, noi continueremo a lottare fino alla fine per impedire che venga portato a compimento questo scempio che è un crimine ambientale, economico e climatico.
L’Italia è il Paese del sole e la vera sovranità energetica è nello sviluppo delle fonti rinnovabili”.
Comitati cittadini per l’ambiente
Coordinamento No Hub del Gas
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