Il collettivo MANI infatti questa volta, in uno spirito di continuità e di rispetto dell'idea originaria, ha voluto ispirarsi alla scelta progettuale operata a metà degli anni ‘80 dall’architetto Giorgi: i sei muri, da considerare come quinte architettoniche, evocavano le facciate delle case del centro storico, in rapporto dialogico con gli edifici che stavano nascendo nel quartiere residenziale PEEP e che presentavano caratteristiche diverse.
Da una ricerca d'archivio tra i documenti in possesso della famiglia Giorgi sono emersi disegni e prospetti che evidenziano l’evoluzione del progetto. Da essi si evince l'idea iniziale, probabilmente mutata parzialmente nella fase esecutiva, con i muri che presentavano facciate molto più alte di quelle attuali e forature corredate di ulteriori elementi decorativi. Le aperture avrebbero dovuto rappresentare porte, finestre e balconi, con relative superfici aggettanti.
Il collettivo MANI ha inteso conciliare tra loro diversi aspetti, rimanendo latamente fedele all'intenzione progettuale originaria ma apportando delle modifiche: nell'opera sono stati richiamati elementi architettonici di derivazione greca e romana; il bianco della superficie ha lasciato il posto all’uso di colori accesi, anch’essi tipici del mondo antico; il legame con la storia del territorio è stato assicurato da elementi decorativi della tradizione locale, come i motivi ornamentali tratti dal mosaico visibile presso il Santuario di Ercole Curino.
Il progetto artistico di Via Properzio ha preso avvio nel 2020, è stato finora realizzato con le proprie risorse, senza gravare sulle pubbliche casse, e ha visto partecipare l'Associazione Amici del Certamen Ovidianum Sulmonense, Il sentiero della Libertà - Freedom Trail, il Comitato di Quartiere PEEP e i Volontari delle Frazioni, nell'organizzazione e nella pulizia dell'area verde".
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