SULMONA - "Leggiamo le numerose iniziative delle associazioni sulmonesi di commercianti, partiti, sindacati, albergatori, professionisti, sanitari, dei Consiglieri di maggioranza e minoranza del Consiglio Comunale di Sulmona, di quanti hanno a cuore il benessere sociale dei cittadini e la ripresa economica della Città di Sulmona, mirate alla ripresa delle attività, in questo momento di ripresa e di riorganizzazione dopo la stasi obbligata dovuta alla pandemia del COVID19. E’ lodevole e giusto cercare soluzioni condivise ed efficaci per un futuro immediato. Si legge: < E’ giunto il momento di scelte chiare e coraggiose, che abbiano visione di quella che sarà la città, nessuno può più permettersi di perdere tempo e denaro a danno dei cittadini e del territorio>. Benissimo.
Ma al futuro a medio e lungo termine ci vogliamo pensare?
Il decreto per la costruzione della Centrale di compressione del gas prevista in località Case Pente è stato rilasciato in data 7 marzo 2018 dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il metanodotto Sulmona-Foligno è in via di autorizzazione. All’inizio della costruzione della Centrale manca solo l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) il cui iter è stato sospeso dal lockdown obbligato. Il progetto fu sottoposto a Procedura di V.I.A nazionale ottenendo il decreto di compatibilità ambientale in data 7 marzo 2011 e solo grazie alle opposizioni dei Comitati dei Cittadini per l’Ambiente, di Orsa Pro Natura Peligna e dei Medici per l’Ambiente, che hanno saputo coinvolgere le Istituzioni territoriali, Comune Provincia e Regione, e altre associazioni quali AltreMenti Valle Peligna, il Collettivo Studentesco e NOHUBDELGAS, sono trascorsi 9 anni e niente ancora si costruisce in Valle Peligna. Tutti gli altri ci hanno solo guardato.
I danni dei suddetti impianti sono noti: le emissioni nocive della centrale ( ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri sottili), trattenute nella conca peligna circondata da alte montagne e soggetta al fenomeno dell’inversione termica, peggioreranno la qualità dell’aria che respiriamo, provocando un aumento delle patologie respiratorie e quelle di carattere circolatorio: l’OMS segnala 4 milioni di morti in più in tutto il mondo, rispetto alle medie <normali>, per inquinamento atmosferico, e 80 000 solo in Italia! Nella Valle Peligna la centrale e il metanodotto, a causa dell’inquinamento e della loro pericolosità (esplosione di gasdotti) provocheranno un deprezzamento degli immobili e delle attività economiche nonché, a causa delle piogge acide, danneggeranno le nostre colture di qualità (aglio rosso, vigneti, uliveti, frutteti). Le servitù del metanodotto inoltre sottrarranno alle colture arboree decine di ettari di terreno e la centrale avrà un impatto negativo sulle prospettive turistiche.
In genere gli ambientalisti vengono accusati di saper dire solo NO. In questo caso il no è necessario e, se volete differenziarvi, usiamo il verbo <evitare>, ma è più che evidente che questi impianti non ci devono rovinare. Chiediamo a tutti coloro che stanno ricostruendo il benessere dei cittadini di Sulmona e della Valle Peligna di agire per evitare che il <bencostruito> che si affannano a programmare non venga annullato nel futuro prossimo.
ORSA PRO NATURA PELIGNA
Maria Clotilde Iavarone (presidente)
Sulmona 16 maggio 2020
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