SULMONA - "Il prezioso studio del prof. Aldo Ronci evidenzia a tutti il grave stato in cui versa la Valle Peligna ed in particolare la città di Sulmona.I numeri sullo spopolamento, le aziende perse, la mancanza di lavoro e il fatto che nessuna azione politica sia stata adottata negli ultimi anni per favorire un recupero degli occupati, fornisce un quadro desolante e comprensibile a tutti.L’analisi delle responsabilità è tuttavia imprescindibile se si vuole costruire uno scenario diverso per il futuro e non può che passare attraverso una severa censura di chi aveva precisi obblighi e competenze.E a tal proposito non possiamo tacere sulla condotta dell’ex assessore regionale Andrea Gerosolimo che ancora oggi tenta attraverso i social di avere una credibilità.
Egli infatti, con le sue deleghe al Lavoro, alle Aree Interne ed ai Grandi Eventi, dall’alto delle sue 35 delibere in quasi cinque anni di legislatura, non può non individuarsi come il maggiore artefice della rovina dei territorio.E si, perché 35 delibere su 2.368 complessive della Giunta Regionale sono poche. Anzi, visto il peso politico delle deleghe, sono una miseria!Se poi si va a considerare che dal 2014 al 2018 l’indennità percepita dall’assessore regionale (fonte sito Regione Abruzzo) si è aggirata attorno ai 730 mila euro lordi, la sua condotta è ancor più inaccettabile: ogni delibera è costata quasi 21 mila euro! Uno stipendio annuale, per chi ce l’ha!Nessuna di quelle delibere peraltro, più burocratiche che di vero e proprio indirizzo come si converrebbe a chi si ritiene “un politico”, hanno riguardato la Valle Peligna ed i suoi giovani costretti a farsi mantenere dalle famiglia nonostante una laurea, oppure ad emigrare.Nessuna di quelle delibere ha riguardato quelli che il lavoro l’avevano perso a seguito delle continue chiusure delle aziende peligne.Nessuna di quelle delibere ha riguardato perciò il problema più grave che attanaglia ogni famiglia del nostro territorio e non solo: la mancanza di un lavoro !!Se poi l’analisi deve estendersi anche alla responsabilità di aver voluto, e poi scaricato, una sindaca che non è mai stata in grado nemmeno di pensarla una battaglia per il rilancio della vertenza Valle Peligna, allora la responsabilità si raddoppia, anzi si moltiplica all’infinito.Ha ragione il prof. Ronci, “l’unica strada percorribile per affrontare le problematiche del Territorio Peligno è la mobilitazione generale pensando che di fronte alla gravissima crisi nella quale esso versa, ormai da decenni, c’è bisogno di unità e determinazione da parte di tutti (forze politiche, culturali, sindacali, degli imprenditori, dei professionisti, degli studenti, dei disoccupati ….)” ma ad una condizione : i detrattori di questo territorio e i loro “valletti”, quelli che hanno pensato a sé e non ai bisogni della gente, quelli che hanno percepito e percepiscono compensi stratosferici senza produrre NULLA che non sia –a tacer d’altro- povertà e divisione, stiano lontano, molto lontano da questo percorso che avrebbero dovuto e potuto intraprendere in prima persona e che invece hanno scelto e scelgono di non farlo.Il PD locale, provinciale e regionale si impegnerà a riprendere la vertenza LAVORO della Valle Peligna anche con il Governo nazionale ed aprirà un confronto con tutte le forze politiche e sociali che avvertono la grave emergenza".
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