Il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, - dichiara- che il danno, oltre che per la città dell’Aquila e la provincia, si ripercuote sull’intera nazione, collegando il traforo il tirreno con l’Adriatico, ovvero tutti i passaggi e gli scambi siano essi di natura commerciale o di collegamento con le principali infrastrutture dei territori, quali ospedali, università, uffici ecc., senza dimenticare che dovrebbe cessare la propria attività una delle eccellenze italiane di livello internazionale, quale il laboratorio di fisica nucleare del Gran Sasso. Per queste e numerose altre motivazioni la Provincia dell’Aquila avversa qualsiasi decisione che potrebbe compromettere l’assetto economico, sociale e culturale del territorio, certi di potere interpretare un ruolo attivo nelle concertazioni che nei prossimi giorni intercorreranno tra lo Stato, le istituzioni e gli attori impegnati nella soluzione del problema".
Provincia dell'Aquila
Traforo Gran Sasso: Cesa (Udc) si schiera contro chiusura, Governo e presidente Marsilio intervengano
"Contro la chiusura del traforo del Gran Sasso devono intervenire il presidente della Regione Abruzzo Marsilio e il Governo nazionale col ministro Toninelli. Questa decisione sta passando in sordina: è una follia che si tradurrà in una sciagura per l'economia del territorio che, dal 19 maggio prossimo, si vedrà chiudere il collegamento, in entrambi i sensi di marcia, tra il Tirreno e l'Adriatico. E' una decisione scellerata che colpirà l'Abruzzo ma anche le altre regioni come Marche e Molise". E' il duro j'accuse lanciato da Lorenzo Cesa - segretario nazionale UDC, candidato nel collegio Sud per la lista 'Forza Italia - Per cambiare l'Europa', alle prossime elezioni europee del 26 maggioe. "Bisogna intervenire sulle cause del problema - chiarisce Cesa - . Se c'è un problema di inquinamento ambientale delle falde acquifere è indispensabile trovare una soluzione intervenendo sui laboratori dell'Istituto di fisica nucleare del Gran Sasso per salvaguardare l'ambiente e il territorio. Ma chiudere il Traforo - conclude Cesa - equivale a non risolvere il problema ma a rimandarlo. Servono interventi urgenti e, dunque, non più rinviabili per la messa in sicurezza dei laboratori e scongiurare il rischio di contaminazione ambientale della falda sotterranea che rifornisce 700.000 abruzzesi. Non serve un commissario. Servono soluzioni concrete e fattibili", è il monito di Cesa.
TRAFORO GRAN SASSO, CONFARTIGIANATO: "CHIUSURA SAREBBE DANNO GRAVISSIMO"

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