SULMONA - Non è il matrimonio che probabilmente aveva sognato da bambino ma anche dietro le sbarre ci si può sposare. E’ stato un matrimonio sui generis quello officiato questa mattina al carcere di Sulmona dal funzionario di Palazzo San Francesco, Giulio De Santis. Il killer dei casalesi Carmine Morelli è convolato a nozze con Giulia Greco. Il rito civile, celebrato alla presenza del Segretario Generale del Comune Nunzia Buccilli, potrebbe precedere quello religioso che sarà officiato in seguito. Latitante da luglio 2010, Morelli era ricercato per il triplice omicidio, a maggio 2009, di Giovan Battista Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno, considerati affiliati allo stesso gruppo camorristico, che sarebbero stati puniti per uno “sgarro” (secondo le indagini perché avrebbero trattenuto per loro una parte dei proventi delle estorsioni nella zona di Grazzanise). Ma il diritto di sposarsi non si nega a nessuno, nemmeno dietro le sbarre. Certo non è il primo matrimonio che si celebra in carcere.
Tra le nozze più famose ci sono quelle di Renato Vallanzasca che decide di sposarsi il 14 luglio del 1979 con Giuliana Brusa, una delle tante ammiratrici che gli scrivevano. “Faccio i miei migliori auguri ai due novelli sposi. Il matrimonio di oggi ci ricorda la nostra missione che è quella di rieducare il recluso”- interviene il Segretario Confederale Uil, Mauro Nardella. L’auspicio è che quelle sbarre che per ora dividono Morelli dalla sua consorte possano, nel più breve tempo possibile, non rappresentare più una barriere per vivere una vita felice. Per il penitenziario sulmonese è stato un giorno di festa con tanta gioia nei cuori.
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