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lunedì 7 gennaio 2019

SINISTRA ITALIANA, DIMISSIONI DA INCARICHI DI PARTITO PER DOMENICO CAPALDO

SULMONA - "Ho aderito a Sinistra Italiana, con la convinzione che una sinistra in Italia, forte, plurale, unita e diffusa possa e debba avere una casa, dopo il disastro del PD, al quale non ho mai aderito, ma che anzi ho sempre avversato sin dal 2007, giudicandolo un errore storico compiuto in nome di un presunto “rinnovamento” che ha negato di fatto la storia della sinistra in Italia, cresciuta nelle lotte sociali, per i diritti, per il lavoro, e che tanto ha dato alla vita democratica di questo Paese.
Oggi mi trovo di nuovo davanti al bivio,nella nostra piccola realtà abruzzese, se accettare una presunta “desistenza attiva”, un ossimoro di fatto, accettando di appoggiare una presunta “discontinuità” incarnata da Legnini o se restare coerente con il mio, il nostro, percorso politico e personale dell’alternativa e della costruzione del quarto polo.
Bene compagni scelgo questa seconda opzione nella convinzione che la coerenza e la scelta di voler costruire “l’alternativa” ed il quarto polo non possa e non debba arenarsi davanti alla profferta di posti nella “lista del Presidente”, credo invece che il nostro sia un percorso lungo, difficile, che passa necessariamente nel consumarsi nelle lotte, nelle battaglie che ci sono davanti e quindi in una nuova necessaria elaborazione politica, in un progetto di società per l’Abruzzo e per l’Italia di “vera alternativa”, e per questo debbo, per chiarezza e coerenza verso me stesso, e verso tutti voi, necessariamente dimettermi da ogni incarico di partito, visto che la strada imboccata mi vede minoritario e non assolutamente convinto di questo percorso intrapreso.
I modi e le forme con le quali si è arrivati a dare di fatto l’appoggio a Legnini rappresentano un cortocircuito, una negazione della prospettiva del l’alternativa alla quale si stava lavorando.
D’altra parte, tutto si profila meno che la “discontinuità” sbandierata da Legnini, basta guardare quali saranno i candidati che lo sosterranno, spesso in perfetta continuità con la Giunta D’Alfonso, continuatori di quelle scelte politiche che hanno fortemente penalizzato le aree interne , ed in particolare la Valle Peligna.
Mi dimetto quindi da segretario provinciale e dalla segreteria regionale di Sinistra Italiana,  ringrazio tutti, per la fiducia accordata in questo breve tempo di responsabilità politica, ma comprenderete come anche la forma, in democrazia, si fa sostanza, ed i modi ed i tempi con i quali sono maturate le scelte fatte a livello regionale e locale non mi trovano, e non mi possono trovare concorde a nessun tipo di compromesso.
Insieme ai compagni della Valle Peligna abbiamo deciso che ci asterremo dal partecipare alla campagna elettorale prossima non riconoscendoci nelle scelte fatte a livello regionale dal partito e quindi non appoggeremo alcuno, salvo scelte personali verso liste o candidati giudicati vicini all’idea ed alla prospettiva del cambiamento vero e dell’alternativa.
Giudico questa scelta, infine, un grave errore, una frattura che spero possa essere sanata dopo il 10 Febbraio, data che sancirà una sicura sconfitta per noi e complessivamente (ahimè) per il percorso che avevamo intrapreso. Le nostre strade, sono certo, torneranno ad incrociarsi, per ora le percorro come sempre ho fatto, tra la gente e per la gente, come un semplice compagno tra gli altri.
Un caro saluto a tutti".
                   
   Domenico Capaldo

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