SULMONA - Improvvisamente il mondo si è ritrovato cumuli di sacchetti di plastica negli oceani. Sacchetti che finiscono inevitabilmente nell’intestino dei cetacei, dei pesci spesso avvolgendoli in una rete di morte. Cumuli di plastica che formano isolotti galleggianti che, trasportati dalle correnti oceaniche, si infrangono su spiagge e barriere coralline del Pacifico.
Nel mondo, ogni giorno, durante tutto l’arco del giorno , milioni di sacchetti di plastica vengono utilizzate contribuendo, insieme a bottiglie, utensili, tazze, cannucce e contenitori di ogni specie, 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti non degradabili. Da recenti ricerche sull’impatto dell’inquinamento della plastica, si è calcolato che nel 2050 il materiale plastico finito negli oceani, potrebbe superare il numero delle creature marine se non ci saranno interventi drastici a partire da adesso.
Se l’oceano è fatto di gocce ecco una iniziativa che mira a fare di tante gocce un oceano. Un oceano pulito. Dal 2014 una comunità di volontari , guidate da due donne Australiane del New South Wales: Tania Potts e Jordyn de Boer , stanno producendo borse sostitutive ai sacchetti di plastica. Borse prestate dai negozi ai propri clienti con l’intento di restituirle dopo averle svuotate a casa. Nessun costo aggiuntivo per il consumatore.
Una borsa che va e che torna, ideata in Australia, non poteva che chiamarsi “Boomerang bag”.
Oggi 35 laboratori di volontari sparsi nel territorio Australiano hanno già prodotto 28.000 sacchi corrispondenti a circa 14 milioni di sacchetti di plastica da sostituire.
“Borse da prendere a prestito” appoggiate su espositori all’interno di migliaia di negozi, prodotte con materiale riciclabile utilizzando stoffe di ogni tipo.
L’iniziativa ha coinvolto nel sistema di riciclo anche stoffe, coperte, vecchie divise scolastiche insomma tutto ciò che andrebbe ad accumularsi come rifiuti. Sono moltissime le donazioni di tessuti ai laboratori che producono le Boomerang Bags contribuendo a rendere ognuna di esse un “capo” unico ed esclusivo!
Lo scopo dell’iniziativa a sfondo ecologico è quello di promuovere il riciclo, che attraverso la riscoperta dei vecchi mestieri (ago e filo), può contribuire a diffondere una mentalità di rispetto per la natura.
Gabry Di Mattia
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