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giovedì 10 maggio 2018

“QUANDO LA BUROCRAZIA RASENTA L’ASSURDO”

BUSSI - "Una discarica che da decenni semina veleni alla cui bonifica non si procederà se non prima dell'effettuazione della procedura di Valutazione di impatto ambientale. Invece che agire in maniera celere affinché la salubrità di quel territorio possa quanto prima essere ripristinata, altra burocrazia, altre carte bollate, altre assurdità si profilano all'orizzonte. Oramai l'anormalità è diventata normalità". E' sferzante la presa di posizione che, tramite un comunicato stampa, il Consigliere di Sinistra Italiana Leandro Bracco ha reso nota e che riguarda l'intricata vicenda che concerne la discarica di Bussi sul Tirino.
"Giovedì prossimo 17 maggio – spiega l'esponente SI – il Comitato di coordinamento regionale per la valutazione di impatto ambientale della Regione Abruzzo (CCR VIA) dovrebbe esprimersi sulla necessità di sottoporre i lavori di bonifica della discarica Tremonti di Bussi proprio a valutazione di impatto ambientale. L'intervento riguarda la rimozione di 130mila metri cubi di terreno contaminato. Sulla base di quanto verrà stabilito si capirà se sarà necessario attendere ulteriore tempo per vedere concretamente avviata l'azione di risanamento. E questa volta la responsabilità non sarà a carico di Edison, società tenuta a svolgere i lavori, ma appannaggio della Regione Abruzzo". "Dal punto di vista normativo – prosegue Bracco – non si comprende però il motivo per il quale l'intervento di bonifica dovrebbe essere sottoposto a VIA. Infatti l'art. 4 comma 3 del Testo Unico dell'Ambiente stabilisce come la valutazione abbia 'la finalità di assicurare che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un'equa distribuzione dei vantaggi connessi all'attività economica'". "Nel caso della Tremonti – rileva il Consigliere regionale – l'oggetto della valutazione è quello di bonifica e cioè un agire finalizzato a recuperare talune condizioni ambientali fortemente compromesse dall'opera dell'uomo. Si tratta dunque, come d'altronde si desume dall'etimologia della parola stessa, di un'iniziativa non solo compatibile ma assolutamente indispensabile. Sorprende enormemente quindi anche solo l'idea di ipotizzare una Valutazione di impatto ambientale che attenga alla rimozione di terre contaminate". "Facendo richiamo ai principi del codice – evidenzia Bracco – va al contrario affermato con nettezza che si tratta di un'attività che dovrebbe essere informata al criterio della celerità. Impedire la diffusione di sostanze contaminanti e allo stesso tempo tutelare la salute e la qualità di vita delle persone non si concilia per nulla con inspiegabili pastoie procedurali che si vorrebbero introdurre in una vicenda già di per sé altamente complessa e intricata". "Basta perdere tempo e stop alle assurdità burocratiche. Una bonifica attesa da un decennio è già una circostanza che lambisce il concetto di assurdità. Mi auguro che a questa parola – conclude Leandro Bracco – non si vogliano associare ulteriori termini a dir poco deleteri nell'ottica del benessere della collettività".