SULMONA – Una bimba straniera non possedeva la certificazione prevista dalla legge, ma a quanto pare si tratta solo di una dimenticanza, mentre altri due bimbi non potranno entrare a scuola dopo la decisione presa dalla madre di non vaccinare i figli. E’ scattato il “giorno X” per presentare la documentazione che comprovi l’avvenuta vaccinazione di bambini e ragazzi da zero a sedici anni. Il caso si è aperto all’Istituto Comprensivo “Serafini-Di Stefano” di Sulmona dove stamane per una bimba di origine straniera è partito un sollecito a consegnare la documentazione per mettersi in regola con quanto previsto dalla legge. Situazione diversa per altre due alunne della materna che non saranno vaccinate dopo il rifiuto della madre. “Io sono un Dirigente dello stato e devo applicare la norma”- interviene il Dirigente Scolastico Elvira Tonti”- “sono scelte che il genitore può assumere trattandosi di una scuola materna. Per me non c’è margine di discrezionalità di fronte la legge”. Se il primo caso potrebbe risolversi già nella giornata di domani, trattandosi solo di un problema amministrativo, l’altro è sicuramente più complesso. La normativa prevede una pena in caso di inadempienza con la mancata ammissione a nidi e materne per i piccoli fino a sei anni, e multe da 100 a 500 euro per le famiglie dei “non in regola” che frequentano la scuola dell’obbligo. Quanto scritto nella legge 119 del luglio 2017, che ha reintrodotto l’obbligo di profilassi ai fini della frequenza scolastica, resta insomma confermato anche dall’ultima della serie di circolari Miur-ministero della Salute prodotte in questi mesi di dialogo continuo con le Regioni, per scongiurare il rischio-caos.
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