SULMONA – I sindaci della Valle Peligna scaldano i motori e fanno fronte comune per fronteggiare un’emergenza che è ancora in atto in alcune zone della vallata. Un dossier dove indicare tutte le criticità legate all’ondata di
maltempo con la speranza di ottenere il riconoscimento della calamità
naturale.E’ il caso di Campo Di Giove che sta operando con cinque mezzi comunali. Un paese isolato in alcuni quartieri con la coltre bianca che ha superato quota due metri.
Disagi si sono verificati anche a Sulmona e Pratola Peligna con l’interruzione dell’energia elettrica nelle frazioni e in alcune zone del capoluogo peligno. A Introdacqua le criticità più grandi sono legate alla rottura di alcune tubature dell’acqua e all’impianto del riscaldamento dell’incubatore che ospita gli studenti. Conta i danni del maltempo anche a Pacentro, centro della Valle Peligna dove la nevicata dell’Epifania non si può dire sia stata debole. La lista dei disagi la stanno scrivendo i sindaci che puntano alla calamità naturale, fermo restando anche i danni inflitti al settore agricolo e alle colture. “Ho chiesto ai sindaci di formulare un elenco con tutte le criticità in modo tale da fare massa comune e cercare, sempre attenendoci alla norma”- spiega il sindaco di Sulmona Annamaria Casini- “arrivare alla calamità naturale”. “Io ho già presentato un elenco al Sottosegretario Mazzocca. Ora tutti insieme puntiamo alla calamità anche se si sono delle condizioni e dei requisiti e non nascondo che non sarà facile”- aggiunge il primo cittadino. Per il black out nei comuni di Sulmona e Pratola Peligna gli utenti, nel frattempo, possono presentarsi agli uffici preposti per fare istanza di rimborso”.
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