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sabato 16 febbraio 2013

UIL PENITENZIARI, CARCERE DELL'AQUILA BOMBA AD OROLOGERIA

L'AQUILA - Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Mauro Nardella Segretario Provinciale Uil Penitenziari."La situazione presso la casa Circondariale dell’Aquila è al collasso. La realtà penitenziaria del capoluogo,dove l’ordine e la sicurezza, stante la presenza di molti detenuti di cui al regime del 41bis, non dovrebbe mai essere messa in discussione ma elevata a potenza, sta conoscendo il suo periodo più nero della sua storia in fatto di garanzia dei parametri minimi di sicurezza e di assicurazione dei diritti soggettivi del personale che mai, come in questo momento, vedono forti ripercussioni in negativo in tal senso"si legge nella nota.
"Per capire meglio la situazione esplosiva che si sta delineando basta vedere cosa è successo nel tempo e precisamente negli ultimi 5 anni:nel 2008 erano 310 le unità di polizia penitenziaria presenti a fronte di 73 detenuti sottoposti al regime del 41bis;allo stato attuale si contano 189 unità di polizia penitenziaria amministrate a fronte di 130 detenuti al 41bis. Di essi si elencano 2 commissari, 13 ispettori su 32 previsti dal DM del 2001, 9 sovrintendenti su 23 previsti, 165 tra assistenti capo, assistenti ed agenti su 190 previsti.  Molti sono gli ufficiali di polizia giudiziaria che quotidianamente devono essere prelevati da altri istituti penitenziari della provincia per garantire l’effettuazione dei processi a distanza attraverso le videoconferenze e pochissimi sono gli agenti utilizzati per garantire la sicurezza all’interno del reparto ove vengono svolte le videoconferenze. Pochissimi sono anche gli agenti utilizzati nei reparti detentivi e molti di loro, soprattutto quelli che fanno capo al GOM( Gruppo operativo mobile), effettuano turni anche di 12 ore con logiche ripercussioni a livello psicofisico.Anche a livello strutturale, considerati i pochissimi fondi messi a disposizione per la manutenzione ordinaria dell’istituto, la situazione va facendosi sempre più critica ed il rischio che molti supporti utilizzati per garantire il mantenimento degli standar in fatto di sicurezza e non solo possano caratterizzare in peggio la salvaguardia della struttura stessa si fa sempre più serio.Sono numeri che fanno accapponare la pelle e che rappresentano il punto estremo di una corda che è prossima a spezzarsi.Se a tutto ciò si somma il fatto che la maggior parte  degli operatori ha più di 25 anni di servizio ed un’età media che supera di gran lunga i 45 anni si possono ben capire le drammatiche conseguenze che in un tempo non certo lungo potrebbe, e si spera di non raccontarlo mai, portare serie ripercussioni non solo per la sicurezza interna e quindi per l’incolumità di tutti gli operatori ma anche per l’intero territorio. La uil penitenziari dice basta a questa sciagurata politica vocata all’annientamento delle aspettative di tutto il personale operante all’interno della Casa Circondariale dell’Aquila. Dice basta alla superficialità di un’Amministrazione che non solo non riconosce i diritti soggettivi dei suoi consociati ma che di fatto li sta costringendo ad operare in una trincea di cartone incapace di sopportare il peso specifico che un istituto da tutti riconosciuto essere uno dei più pericolosi d’Italia può avere. Invita l’Amministrazione a prendere cognizione della gravissima situazione e a porvi rimedio. Il tutto prima che possa succedere l’irreparabile.... Il tutto prima che la bomba ad orologeria innescatesi in questi 5 anni scoppi!!!Intanto la Uil Penitenziari attiva sin da subito lo stato di agitazione del personale. Invita altresì il Prefetto a prendere in seria considerazione la situazione e concorrere, con tutti i mezzi che ha a disposizione, alla risoluzione immediata del problema".

Sulmona, 16.02.2013

Il Segretario Provinciale

Mauro Nardella

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