Prima corresponsabile e poi pentito, Angelucci invita i partiti, quasi a fare intendere che gli scrutatori siano stati scelti da questi (che, invece non c’entrano nulla), a farli rinunciare alla nomina. La verità delle cose è un’altra e il Presidente del Consiglio, insieme al sindaco Fabio Federico lo sa bene: la designazione degli scrutatori è avvenuta solo per opera del primo cittadino e della sua maggioranza. Non in qualche segreta stanza ma in commissione elettorale dove erano presenti Federico, Capparuccia e D’Angelo. Ridicolo e offensivo che Angelucci se ne accorga solo ora. Il suo intervento non è credibile. Con il suo silenzio prima, ha condiviso la scelta che ora bolla come scandalosa"agginge Di Benedetto."Vorrei ricordare a Angelucci che qui non è solo una questione di <stile> ma di rispetto per coloro che si sono visti nominare a loro insaputa e che ora oltre al danno subiscono la beffa e per quanti avevano l’aspettativa di potere essere nominati attraverso una procedura trasparente e democratica qual è il sorteggio. Ma Angelucci e la sua maggioranza hanno abituato la Città a questi voltafaccia. La vicenda degli scrutatori è solo l’ultima in ordine di tempo. Basterebbe ricordare l’impegno preso e poi non onorato, di presentare le proprie dimissione insieme al capogruppo del Pdl Donato Di Cesare qualora il primo cittadino non avesse onorato l’impegno pubblico e solenne di dimettersi. Da allora a oggi sono trascorsi tre mesi e la parola data da Angelucci e Di Cesare è solo carta straccia. Buffo che Angelucci chieda <stile> quando è il primo ad aver avuto in queste circostanze una condotta che con la correttezza e la signorilità ha poco a che fare>.
Consigliere Pd Comune di Sulmona
Mimmo Di Benedetto