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domenica 19 febbraio 2023

COMITATO MORRONE SULMONA VALLE PELIGNA: "LA MEDIAZIONE POLITICA SULLA GESTIONE COGESA NON RISOLVE I DANNI ARRECATI ALL’AMBIENTE E ALLA SALUTE DEI CITTADINI"

SULMONA - "IL COMITATO ORA DICE BASTA, OCCORRE CHIUDERE LA DISCARICA E PROCEDERE CELERMENTE ALLA INDIVIDUAZIONE DELLE RESPONSABILITA’ DI CHI HA PROVOCATO I DANNI AMBIENTALI E LO SPERPERO DEL PUBBLICO DENARO"."La politica perde tempo in estenuanti mediazioni sul problema della gestione del Cogesa che tra assenze strategiche e acclarata incapacità amministrativa, non provvede alle urgenze di tipo
ambientale sempre presenti nel territorio che risultano semmai peggiorate
E’ certamente contrario all’attuale quadro normativo nazionale ed europeo sversare direttamente
in discarica i rifiuti senza aver prima svolto una raccolta differenziata degli stessi, come prevede la
transizione verso un’economia circolare, ai sensi degli artt. 179 e 182, del D.L. n° 152, dello
03/04/02006.Chi ha gestito COGESA spa fino ad ora non si è posto il problema di prevenire le ripercussioni
negative sull’ambiente, in particolare sulle acque di superficie e su quelle di falda, del suolo e
dell’aria, del patrimonio agroalimentare, culturale, paesaggistico del territorio che lo circonda,
nonché, soprattutto, i rischi per la salute umana, concreti e già accertati in studi epidemiologici
fatti in aree comprese in un raggio di cinque km da discariche di rifiuti in varie parti d’Italia.
Risulta, da indagini svolte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sulmona, nel
procedimento che è stato avviato contro COGESA spa e i suoi amministratori che la hanno gestita
dal 2019 al 2021, il processo di separazione dei rifiuti differenziati provenienti dai comuni più
virtuosi, è stato del tutto inutile, visto il cattivo funzionamento del TMB, non rispondente ai
requisiti del DM 27/09/2010; oltretutto in ambiente non pressurizzato, concausa degli effluvi
maleodoranti, unitamente alla pessima manutenzione degli impianti, che non ha ottemperato ai
requisiti di legge in materia di scarichi delle acque di prima pioggia, stoccando rifiuti pericolosi,
senza il richiesto monitoraggio delle acque del sottosuolo ...
A fronte di tale cattiva gestione il Cogesa intende sprecare ora altri milioni di euro per mettere le
toppe ad un impianto che necessita invece di una ristrutturazione radicale verso modelli e finalità
produttive del tutto diverse. Il Cogesa propone ancora una volta di attivare l’impianto verso la
produzione di Combustibile Solido Secondario, una tecnologia obsoleta e contestata dalla
popolazione che vive nei pressi dei cementifici. Tale decisione avviene senza indagini di mercato
(obbligatoria ai sensi dell’art. 184-ter comma 1 del D.lgs152/2006) con il risultato prevedibile di
non poter smaltire la produzione se non rigettandola in discarica dopo aver sprecato altro denaro
pubblico per produrla.
 Il Comitato si aspetta una inversione di rotta della politica dei rifiuti, passando dalla precedente
concezione commerciale del rifiuto ad un adeguamento alla “Economia Circolare”, ormai recepita
sul piano normativo, dove “…i rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la
salute dell’uomo e senza usare metodi o procedimenti che potrebbero recare pregiudizio
all’ambiente” (art. 178, D.lgs. 152/2006).
Rimangono ancora irrisolti i problemi incidenti sull’ambiente, sulla salute dei cittadini, come
dimostrano i recenti rilievi sulla qualità dell’aria, delle acque di superficie e di quelle di falda per i
quali ancora non ci sono risposte alla più volte richiesta di monitoraggi fatti dall’Arta e
sistematicamente eluse dal Cogesa con la scusa del prosciugamento dei piezometri.
E’ ora di dire basta a questo indecoroso balletto dei sindaci, occorre fargli capire che i cittadini di
Sulmona sono stufi di vedere fare mercato della propria salute e del degrado ambientale svenduti
a poco prezzo per continuare a riempire la discarica con rifiuti non differenziati in cui la presenza
di organico oltre ad aver stressato l’impianto, provocando un danno erariale, è la principale causa
dei miasmi che rendono la vita dei residenti un inferno. A tal fine chiediamo che una nostra
delegazione possa essere presente nella prossima riunione del Controllo Analogo per ascoltare le
posizioni che tutti i Sindaci presenti prenderanno in merito alla prossima gestione dell’Ente
Il Comitato si aspetta una inversione di rotta della politica dei rifiuti. Certamente, il primo segnale
deve consistere nel diniego al rinnovo del contratto per sversare tonnellate di rifiuti indifferenziati
provenienti dal Comune dell’Aquila.
Se nel frattempo non giungeranno chiari segnali di inversione di tendenza il Comitato “MorroneSulmona -Valle Peligna” ha deciso di iniziare una raccolta di firme per promuovere un referendum
cittadino che imponga la chiusura definitiva della discarica e l’avvio di una riconversione del
Cogesa verso una seria raccolta differenziata dei rifiuti , produrrà, altresì, un secondo esposto alla
Magistratura, che ha già indagato per il periodo 2019-2020, sull’operato del Cogesa anche per il
biennio 2021-2022, perché accerti il grave danno arrecato all’ambientale e alla salute dei
cittadini, oltre che un ricorso alla Corte dei Conti per il danno erariale acclarato dallo stato di crisi
dell’Ente".

Il Comitato Morrone-Sulmona- Valle Peligna

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ormai l'era
COGESA é finita, non ha futuro economico e di pubblica utilità.
Bisogna cambiare.

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