Quelle dell'avvocato La Scala, pugliese anch'egli ( è nato a Manfredonia a pochi chilometri da San Severo), noto per essere uno dei più apprezzati difensori d'Italia, oltre che per aver calcato le scene di programmi quali “ Chi l'ha Visto” condotto da Sciarelli e “Storie italiane” di Eleonora Daniele, si accomunano a quelle di Sardella oltre a dirsi orgoglioso di avere MISHAN sua conterranea. Insomma giudizi positivi per questa talentuosa ragazza residente a Molina Aterno giungono non solo da esperti d'arte ma anche da chi l'arte la intende ed esercita in altra maniera.
"L'IMMAGINAZIONE ATTIVA" DI JUNG ALLA BASE DEL SUCCESSO DELL'ARTE SENSITIVA DI MISHAN?
"La mia quotidianità la passo spesso alla ricerca delle risposte ai tanti interrogativi che la vita ci mette davanti.
Tra questi vi è quello che mi sta portando a chiedere il motivo del successo incamerato in così breve tempo dalle opere di Mishan e dalla sua arte sensitiva.
Un tipo di arte che, badiamo bene, rientra sì nell'ambito della soggettività ma che malgrado ciò piace anche a chi, osservandola attentamente, se ne innamora pur non rientrando in maniera impattante nei gusti da loro posseduti.
Sfogliando la pagina Facebook di Maurizia Nardella, in arte Mishan, sono incappato in una ove viene inquadrato uno dei testi sui quali l'artista abruzzese/pugliese ha poggiato la sua filosofia di vita oltre che artistica: " il Libro Rosso" di Gustav Jung.
L'opera di 400 pagine, cioè, in cui lo psichiatra svizzero aveva incardinato il suo pensiero. Pensiero che si impernia in una originale sperimentazione artistica e psicologica. Quella che poi, così come emerge nella prefazione elaborata daUlrich Hoerni, lo stesso Jang identificherà nell' immaginazione attiva. Una sorta di carta di identità del che rappresentò lo strumento utile per dare un senso ai contenuti archetipici della psiche e materializzarli, un po' come fa Mishan, anche attraverso la pittura e la scrittura oltre che con il dialogo interiore e la scultura.
Bello, a tal proposito, risulta uno dei commenti scritti da Giulia Magni, una bravissima scultrice abruzzese, la quale nel motivare il giudizio espresso con il termine " inquietanti" dato alle opere di Mishan (attualmente in esposizione alla fortezza di Civitella del Tronto) ha così detto:
" Da qualche mese sto esponendo anch'io le mie opere e mi sono resa conto che gli atteggiamenti nei confronti dell'arte sono più che molteplici, c'è chi è convinto che l'arte debba inviare messaggi del bello ed emozioni positive. Io dal mio canto sto inviando messaggi di riflessione su come gestire il male anche con delle dimostrazioni pratiche che partono da un'opera artistica.
L'arte didascalica è un aspetto importante di questo tipo di espressione. Mi fa piacere vedere che anche altri artisti inviino messaggi che facciano riflettere sul momento di crisi attuale.
Il mio commento fatto sulle opere di Mishan non vuole essere negativo...anzi!
Il messaggio che invii è molto ben espresso e connota magistralmente L'inquietudine del momento storico attuale".
La teoria di Jang, insomma, seppur emersa solo dopo 80 anni dalla sua morte, è più che mai attuale visti i pensieri intrinsechi Da Mishan scritti con i colori sulle sue tele".
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