SULMONA - "Abusivismo e contraffazione: sono realtà ben presenti su tutto il territorio italiano. Risalire la filiera della produzione significa garantire la legalità e favorire l’economia. La sicurezza assoluta non esiste; ma si possono ridurre i margini di rischio e l’illegalità attraverso il lavoro delle forze dell’ordine, della politica e delle associazioni che favoriscono gli incontri delle diverse categorie con le istituzioni.
Contraffazione e abusivismo sono problematiche complesse, che svelano diverse sfaccettature e che oggi stanno rovinando i “mercati italiani”, tradizione tipica del nostro Paese che andrebbe valorizzata e salvaguardata. Al contrario negli ultimi anni ha vissuto profondi cambiamenti, come immigrazione e nascita di nuove realtà, che ne stanno intaccando autenticità e sopravvivenza. È necessario, dunque, un intervento mirato. Gli ambulanti, realtà presente da sempre nei mercati italiani, vivono come le imprese, una forte pressione fiscale, una burocratizzazione gravosa e una tassazione al limite del possibile; a fronte di questa dura realtà, vedono nascere al loro fianco soggetti che al contrario non sono regolari e hanno parecchi “sconti” in fatto di tassazioni e burocrazia, come ad esempio gli hobbisti, i mercatini del riuso ecc..In Italia ci sono 190 mila ambulanti iscritti alle Camere di Commercio; di questi la metà non è attiva e solo 120 mila pagano regolarmente le tasse. Una situazione che non può essere tollerata e che è divenuta di ordine pubblico. Si richiede maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine affinché vengano rispettate le regole del mercato, della vendita dei capi usati, dei permessi e ai sindaci una maggiore attenzione nell’elargire le autorizzazioni alla vendita.Oggi purtroppo sono pochissimi gli strumenti di intervento, se non dei verbali sanzionatori che come si può constatare hanno prodotto pochi risvolti positivi.
Per questo la Confesercenti chiede alle Amministrazioni comunali dei Comuni della Valle Peligna, Alto Sangro, Valle del Sagittario e Valle Subequana, la massima vigilanza nei mercati su aree pubbliche e la revisione dei regolamenti in funzione di una migliore organizzazione e gestione del commercio ambulante..Occorre andare oltre la Direttiva Europea, la cosiddetta “Bolkestain”, che sta creando forte incertezza tra gli addetti ai lavori. Resta, comunque, il fatto che il Commercio su aree pubbliche sta cambiando sia per le imprese che per le Amministrazioni pubbliche.È necessario dare certezze, fatte di regolamenti e bandi, che possano garantire il diritto al lavoro di tutti quei numerosissimi ambulanti che già operano sul nostro territorio".
Pietro Leonarduzzi (Confesercenti Provincia dell’Aquila)
Angelo Pellegrino (Cescot di Sulmona)
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