SULMONA - L'associazione Fiab Bicincontriamoci Sulmona ha inviato un comunicato diretto al Sindaco Ranalli e al Presidente del Consiglio Casciani in cui si fa il punto della situazione dopo la conferenza sul PUMS(Piano Urbano Mobilita'Sostenibile) tenutasi lo scorso 4 dicembre e si chiede che l'argomento sia discusso nel primo consiglio comunale come vuole lo statuto.L'associazione fa presente di essere disponibile a confrontarsi sull'argomento con quanti, singoli o associazioni, abbiano voglia di fare qualcosa per Sulmona e attende con interesse altri interventi, prese di posizione, spunti di lavoro e (perché no?)collaborazione .Oggetto: Piano Urbano di Mobilità Sostenibile
L’associazione Fiab Bicincontriamoci Sulmona prende atto con soddisfazione che la conferenza tenutasi lo scorso 4 dicembre sul tema della pedonalizzazione del centro storico e della creazione di zone 30 ha stimolato il dibattito tra i favorevoli e i contrari a riprova che si tratta di un problema reale e sentito.
Chiusura si? Chiusura no? La discussione sembra fossilizzata su questo che, pur essendo forse il punto centrale della questione e sicuramente quello da cui partire, non è l’unico.
Come ha giustamente detto l’architetto Di Marcello nella sua conferenza, non servono a nulla provvedimenti a macchia di leopardo, chiudendo una strada, spostando il traffico in un’altra, ma bisogna agire in modo globale e condiviso con un progetto che consideri la città nella sua interezza, centro e periferia insieme come un corpo unico.
Questo progetto si chiama PUMS ( Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) e prevede un iter tale da coinvolgere tutti i cittadini in prima persona, avvalendosi però del contributo di esperti in grado di compiere le scelte migliori per un nuovo assetto urbano che comporti miglioramenti sia per la viabilità che più in generale per l’organizzazione, la vivibilità e quindi l’immagine che Sulmona può offrire agli occhi del mondo.
E questo è tanto più importante se consideriamo la vocazione turistica di Sulmona, sempre tanto sbandierata ma poco o nulla assecondata, soprattutto in vista delle celebrazioni del bimillenario ovidiano.
Notiamo però con rammarico che proprio le associazioni portatrici di interessi, che per prime dovrebbero battersi per questo, e cioè i commercianti del centro storico,abbiano assunto posizioni nettamente contrarie a testimonianza di quanto sia difficile staccarsi dai luoghi comuni e guardare oltre.
Dire che la crisi economica che stiamo attraversando possa dipendere dal passaggio o meno delle auto per corso Ovidio è davvero inconcepibile, soprattutto se si guarda alle esperienze di altri comuni ( il primo è stato quello di Siena già dagli anni ’60) che hanno fatto della pedonalizzazione un punto di forza e di crescita economica.
A questo punto, dopo aver consegnato all’amministrazione le 532 firme raccolte a favore delle nostre richieste ( pedonalizzazione dell’intero centro storico, creazione di zone 30 nelle aree residenziali e quindi attivazione del PUMS) chiediamo che l’argomento venga posto all’ordine del giorno nel primo consiglio comunale utile, ai sensi dello statuto comunale.
Auspichiamo che l’amministrazione prenda l’impegno per l’avvio di un Piano Urbano di Mobilità Sostenibile che, ricordiamo, potrebbe portare a Sulmona una migliore qualità di vita, benefici per l’ambiente e un’immagine della nostra città notevolmente più qualificata e in linea con le direttive europee che spingono in questo senso. Se vogliamo aprirci all’Europa e ad un turismo di qualità è questo un passo importante e necessario da compiere.
I benefici superano di molto i costi per la redazione e implementazione di un PUMS.
Non solo ci sono opportunità legate alla possibilità di accedere a finanziamenti europei e nazionali, ma soprattutto opportunità legate ad una migliore qualità dello spazio urbano.
Chi rimane indietro su questo fronte (città che non hanno ancora un PUM o che si ritrovano PGTU vecchi di decenni come Sulmona) corre al contrario un rischio elevatissimo di non trovare più fonti di finanziamento e far collassare definitivamente il proprio sistema di mobilità.
Il messaggio che vorremmo dare è però di pensare al PUMS in modo creativo e intelligente, o “smart” come va molto di moda dire adesso. Integrare e migliorare strumenti di pianificazione già esistenti, studiare soluzioni low-cost, affidarsi ad indicatori misurabili e trasparenti, accelerare l’accettabilità sociale delle politiche attraverso il coinvolgimento dei cittadini.
Qualcuno ha detto, interpretando male le parole del nostro relatore, che l’iter sarà lunghissimo, ma non è necessariamente così, intanto bisogna iniziare e poi si procederà per obiettivi con aggiustamenti in corso d’opera se necessario.
Jamie Lerner, l’architetto inventore del Bus Rapid Transit ed ex Sindaco di Curitiba in Brasile, sostiene che qualsiasi città può essere cambiata in meno di tre anni.
Sostiene anche che si stimola la creatività togliendo uno zero dal budget ma se si vuole raggiungere la sostenibilità allora bisogna toglierne due. Questo per dire che i PUMS devono essere visti come strumenti dinamici, adattabili alla scala urbana e ai tempi che viviamo e non come piani complessi e rivolti ai soli tecnici.
Certi che l’argomento sia di notevole importanza per la vita e lo sviluppo della nostra città attendiamo con fiducia un riscontro positivo da parte di questa Amministrazione.
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