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martedì 8 ottobre 2013

AVEVANO SIMULATO SEQUESTRO PER AVERE RISCATTO, TRE DENUNCE

RIVISONDOLI - Avevano simulato un rapimento per truffare un uomo G.R., di 57 anni di Rivisondoli. Per questo due donne (di cui una Georgiana) ed un uomo sono stati denunciati in stato di liberta' con l'accusa di truffa e simulazione di reato. La vittima nei giorni scorsi si era presentato negli uffici della Sottosezione autostradale di Pratola Peligna  per segnalare di essere stato contattato telefonicamente da una sua amica di nazionalita' georgiana, K.B., 24 anni, che diceva di essere stata sequestrata, insieme ad altre nove persone e che se per lei se non fosse arrivato il riscatto si sarebbe aperta la strada della prostituzione.
Il denaro che sarebbe dovuto servire per la "liberazione" era di 1.100 euro. La cifra decisamente bassa per una richiesta del genere ha insospettito gli agenti della Sottosezione della Polizia giudiziaria dello stesso Comando, che, messi a conoscenza del luogo e dell'orario per la consegna della somma per il riscatto alla presenza di ignoti, prima al casello autostradale di Pratola Peligna, poi una stazione di servizio di Popoli (Pescara), si sono organizzati fotocopiando le banconote e mettendo sotto controllo l'utenza telefonica della georgiana. Dopo un primo sopralluogo, il personale della squadra di polizia giudiziaria della Sottosezione, si e' posizionato nei punti strategici per poter avere una visuale completa del luogo dell'appuntamento. Pochi minuti dopo le 18 e' arrivata un'automobile con a bordo la georgiana e un'altra donna, J.F, italiana residente a Pescara. Scese dall'automobile, si sono avvicinate al distributore. Poco dopo l'uomo si e' fatto vivo, consegnando il denaro e al passaggio nelle mani della "carceriera" sono intervenuti gli agenti che nel frattempo avevano ripreso la scena con la telecamera. Una serie di elementi nel corso dell'attivita' di indagine ha fatto emergere il quadro completo della storia, che coinvolge, oltre alle due donne, anche il compagno dell'italiana, G.V., originario di Lecce ma domiciliato a Pescara. I tre artefici del raggiro sono stati pertanto denunciati a piede libero, mentre il denaro e' stato messo sotto sequestro. I dettagli della singolare operazione sono stati forniti questa mattina nel corso di una conferenza stampa presso la Questura dell'Aquila dal vice Questore aggiunto Nadia Carletti, dall'Ispettore capo Luciano Berardi e dall'Ispettore superiore Marcello Roselli.