SULMONA - Un dipendente edile di
origine macedone ma residente a Sulmona e' stato denunciato
dalla Guardia di Finanza di Sulmona per aver richiesto il
beneficio dell'assistenza legale gratuita presentando pero', al
Tribunale, una falsa autocertificazione sulla propria
situazione economica. E' solo l'ultimo di una serie di casi,
scovati dalle fiamme gialle, di soggetti che, per risparmiare
sulle spese legali, omettono di indicare nella propria
autocertificazione alcune componenti reddituali, in modo da non
superare la soglia massima prevista dalla legge per accedere al
gratuito patrocinio.
Tale comportamento, e' punito con la
reclusione da 1 a 5 anni e con la multa da 309,87 a 1.549,37
euro. L'uomo, infatti, per non sborsare soldi propri per
difendersi in una causa penale che lo vede imputato, ha
nascosto, al Tribunale di Pescara, la percezione di almeno 6
mila euro che, sommati ai redditi dichiarati, gli avrebbero
impedito di avvalersi della tutela legale a spese dello stato.
La legge prevede, per l'appunto, che l'ammissione al beneficio
sia riservata a coloro che percepiscono redditi complessivi di
qualsiasi tipo non superiori a 10.628,16 euro, maggiorati di
1.032,91 euro per ciascun convivente. Se i finanzieri di
Sulmona non avessero scoperto l'inattendibilita' dei dati
certificati dal denunciato per non oltrepassare tali limiti, lo
Stato si sarebbe dovuto fare carico della parcella
dell'avvocato difensore.
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