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sabato 29 ottobre 2011

METANODOTTO. COMITATI SECONDA LETTERA AI PARLAMENTARI SUMONESI

SULMONA – Secondo appello ai deputati sulmonesi Paola Pelino e Maurizio Scelli. I Comitati sulmonesi tornano a scrivere una lettera aperta ai due onorevoli di casa nostra dopo l’approvazione all’unanimità della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati della risoluzione che impegna il governo a disporre la modifica del tracciato del mega gasdotto Brindisi-Minerbio di 687 km e ad "escludere la fascia appenninica al fine di evitare sia gli alti costi ambientali che deriverebbero, sia l'elevato pericolo per la sicurezza dei cittadini dovuto al rischio sismico che metterebbe a dura prova la vulnerabilità del metanodotto”.
“Tra tutti i pronunciamenti istituzionali che finora si sono avuti in merito, la risoluzione del Parlamento è
senza dubbio l'atto più autorevole, quello che davvero può mettere la parola fine ad un progetto che da anni sta creando grandi preoccupazioni nelle popolazioni dei territori che verrebbero attraversati dall’eco-mostro della Snam.
Il voto unanime della Commissione Ambiente della Camera indica chiaramente che tali preoccupazioni, soprattutto per l' incolumità pubblica e per l'impatto ambientale dell'opera, sono fondate.
Ma ora si tratta di attuare la risoluzione e spetta al Governo applicarla,  in modo particolare al Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani al quale fa capo il procedimento autorizzativo del metanodotto e della centrale di compressione che la Snam intende realizzare a Sulmona.
E chi,  più dei Parlamentari che sono espressione del nostro territorio, può esigere dal Ministro Romani il rispetto della volontà del Parlamento e quindi l'applicazione della risoluzione?
Perciò, in quanto cittadini di quel popolo sovrano che, attraverso tutti i livelli istituzionali ha detto "no" al progetto della Snam, ci aspettiamo che voi esercitiate immediatamente e formalmente le vostre prerogative di Parlamentari affinchè il Ministro Romani fermi il procedimento in atto ed istituisca il tavolo con tutti gli Enti e i soggetti interessati per individuare un percorso alternativo.
Nel luglio scorso, subito dopo le audizioni in Parlamento proprio in merito alla risoluzione in itinere, vi chiedemmo, con una precedente lettera aperta, di far sentire la vostra voce. Ma il nostro appello cadde nel vuoto perchè non ci fu alcuna presa di posizione da parte vostra a sostegno della risoluzione. Concludevamo la nostra lettera con questa parole : “chi più di ogni altro dovrebbe battersi contro chi ci sta rubando il diritto ad avere un futuro se non voi che siete i nostri Parlamentari? A rischio di apparire come dei sognatori noi, da inguaribili ottimisti, continuiamo a sollecitarvi affinchè interveniate per fermare decisioni sciagurate. Siete ancora in tempo per farlo!". Non ci fu nessuna risposta Ora la risoluzione c'è, nonostante il vostro inquietante silenzio. Cos'altro aggiungere? Nulla : se ci siete battete un colpo. Sappiate comunque che i cittadini hanno memoria e intelligenza per poter giudicare!”