«Quella direttiva, di cui nessuno aveva parlato prima della mia denuncia pubblica, è stata messa nero su bianco e inviata per mail ai destinatari. Paradossalmente, coloro che sostenevano di non averla mai letta sono gli stessi che pubblicamente hanno dichiarato che sarebbe stata modificata, senza però mai affiancare all'annuncio alcun riscontro cartaceo. Infatti, quando siamo ormai arrivati al 2 giugno, cioè all'inizio del periodo di sospensione, possiamo affermare che a quella mail non è seguito alcun provvedimento di revoca o rimodulazione. Insomma, una confusione totale. Eppure si sono spesi in proposito Sindaci, consiglieri regionali e Presidente del Consiglio regionale.
Oltretutto, prima ancora che sugli ospedali di Penne e Popoli, la mail in oggetto determinerà importanti ripercussioni su quei pazienti e le rispettive famiglie che attendono di sottoporsi agli interventi programmati.
Non a caso la scelta della Asl di Pescara è stata stigmatizzata finanche dal Direttore ASR Abruzzo Pierluigi Cosenza che, rispondendo a una mia richiesta sui dati di occupazione dei posti letto di ortopedia dei tre ospedali, non ha mancato di sottolineare la forte perplessità «su come il blocco dei ricoveri programmati delle UU.OO. di ortopedia di Penne e Popoli possa essere riassorbito dall'ortopedia del PO di Pescara, la quale presenta già tassi di occupazione dei posti letto superiori al 100%. Il rischio che si potrebbe ingenerare è che i pazienti, per avere una giusta risposta alle loro attese di salute, saranno costretti a ricorrere a prestazioni in mobilità regionale e/o extra-regionale».
Una scelta quindi che non solo produrrebbe danni agli ospedali di prossimità del pescarese, ma anche a tutto il sistema sanitario pubblico regionale, incrementando il già alto tasso di mobilità passiva.
Arrivati a questo punto le istituzioni avrebbero già dovuto avere la soluzione in mano, ma ancora una volta di concreto c'è solo l'annuncite e la propaganda della destra, con buona pace del nostro sistema sanitario pubblico che continua a mostrare tutte le sue criticità, tra disorganizzazione e abbandono degli ospedali delle aree interne che versano in condizioni sempre più pietose, sono sprovvisti di medici del Pronto Soccorso, radiologi e altro personale, ma soprattutto devono fare i conti con reparti chiusi e posti letto scippati e destinati a Pescara».
Il Vicepresidente del Consiglio Regionale
Antonio Blasioli
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